Pesaro, 17 agosto 2024 – Il paradosso di un’estate che sta avendo cambi di direzione repentini: con la vigilia di Ferragosto che vedeva davanti gli hotel villeggianti in partenza che caricavano le valige in auto, poi nella giornata ‘principe’ dell’estate spiagge con poca gente sotto gli ombrelloni proprio quando il mare, con il vento, le correnti e la pulizia delle battige all’alba con la bassa marea, stava tornando abbastanza pulito. Sono rimasti solo ciuffi qua e là di mucillagini solide, anche al porto.
Perlomeno all’occhio non si presentava più una battigia con una massa gelatinosa di mucillagini: quelle che hanno fatto scappare i turisti. Il giorno di Ferragosto dunque con una situazione ancora migliorata e meno lamentele da parte dei villeggianti, anche se qualcuno ha lasciato le case vacanza e le strutture ricettive per spostarsi in altri luoghi. Non solo: qualche villeggiante ha anche inviato mail, dopo essere partito, chiedendo un risarcimento per la vacanza rovinata.
Poi c’è il Ferragosto nell’entroterra. Centinaia e centinaia erano l’altro ieri le auto parcheggiate lungo le strade che costeggiano Bosso e Burano: il Ferragosto è stato certo fresco e al riparo dalla mucillagine ma di certo non meno caotico di quello in riviera. Le piscine naturali di Borgo Pace così come i monti Carpegna, Nerone, Petrano e Catria hanno fatto il pienone ma il vero boom è stato per le gorghe nei fiumi tra Cagli e Cantiano che si sono riempite di persone in fuga dall’afa alla ricerca di acqua fresca e un po’ d’ombra. Non mancano però le polemiche, la prima di tipo sanitario, con più persone che raccontano che dopo un bagno in queste acque sono comparsi episodi di dissenterie e febbre, tali da richiedere la visita del medico.
Altre polemiche di ordine turistico e di buon senso: non sempre i residenti vedono di buon occhio queste persone che si riversano sulle rive di fiumi piccoli e fragili, con atteggiamenti non sempre adeguati e rispettosi delle regole e, a volte, lasciando anche in giro rifiuti e rimasugli di pranzi e grigliate.
C’è anche chi guarda al portafogli: se per andare al mare - dice qualcuno – si pagano parcheggio, lettino, ombrellone e cibo vario lasciando ricchezza nella località ospitante, una giornata al fiume non ha né costi ne ricadute economiche per quelle comunità che quei fiumi li mantengono e difendono ogni giorno ma, anzi, porta traffico, inquinamento e rifiuti. Il vero assalto di questi giorni ha sollevato oltre a questi dubbi anche quello legato all’impatto di così tante persone, spinto anche dalla promozione involontaria che scorre sui social a suon di post e foto. A mettere d’accordo tutti ci ha pensato giovedì un acquazzone pomeridiano che ha costretto allo sgombero anticipato tutti i bagnati.