Pesaro, 21 novembre 2024 – Si è spento l’altra notte a 87 anni Claudio Morbidelli, vinto da una malattia che da qualche tempo lo aveva relegato in casa, lui che aveva veleggiato su tutti i mari del globo. Una volta andato in pensione, insieme alla moglie Claire, aveva completato il giro del mondo in barca a vela su “Mia Placidus”, un’imbarcazione di nemmeno 10 metri che i due coniugi erano stati capaci di trasformare così bene da reggere l’urto delle onde oceaniche e delle 70mila miglia percorse in 16 anni passati lontano da Pesaro. Partiti nel 1995 senza una data di rientro, senza la certezza insomma di quanto tempo avrebbero trascorso lontano, coi figli ormai grandi, se l’erano presa comoda visitando paesi, incontrando genti, stringendo amicizie e vivendo esperienze incredibili pur non essendo degli esperti marinai, almeno inizialmente. Ma il coraggio e l’intraprendenza di certo non gli erano mancati.
Il loro ritorno a casa, nell’ottobre del 2011, era stata una festa, con una folla di persone ad accoglierli sul molo della Lega Navale - di cui Morbidelli era socio dal 1992 - compreso il comandante della capitaneria di allora, Attilio Montalto.
“Mia Placidus” aveva issato il gran pavese, rientrando in porto in pompa magna. Da lì in poi, i Morbidelli, avevano ridotto le distanze delle loro crociere, navigando solo all’interno del Mediterraneo. “Ero presente al loro ritorno, nel 2011, sull’intramontabile e coloratissima Mia Placidus - ricorda il sindaco Andrea Biancani - quando la Lega Navale organizzò per loro una bellissima accoglienza. Io, a quel tempo, facevo parte della giunta comunale pesarese come assessore. Morbidelli era una persona squisita, un uomo modesto, capace e che, anche davanti alla grande impresa svolta, era rimasto umile e riservato. Una persona apprezzata che, grazie alla sua passione per la fotografia, non ci fece mancare diversi approfondimenti sul grande viaggio intrapreso. Sentite condoglianze a tutta la famiglia”.
Affranto il presidente della Lega Navale di Pesaro: “Abbiamo perso uno dei soci più rappresentativi del nostro sodalizio, oltre che un amico e un grande velista - dice Antonio Rossini -. Claudio era una persona modestissima, ricordo che gli avevo regolato la bussola prima della partenza perché coi lavori che aveva eseguito sulla barca si era sfasata. Partì con molto coraggio, devo dire, ma diventando sempre più sicuro direttamente sul campo, in mare”. Lascia la moglie Claire, di nove anni più giovane, e quattro figli. Il funerale sarà celebrato domani mattina alle 10 nella chiesa del Sacro Cuore di Soria, il quartiere dove viveva.