REDAZIONE PESARO

Moretti scopre l’acqua Orianna Così Carignano debutta al cinema

Nell’ultimo film "Il Sol dell’Avvenire" un cameo sulla sorgente delle Terme fanesi, chiuse dal 2014

Moretti scopre l’acqua Orianna Così Carignano debutta al cinema

Nanni Moretti nel 1993 terminava l’ultimo episodio (autobiografico) di “Caro Diario” e le sue scorribande sanitario esistenziali enunciando l’unica certezza ricavata da quelle vicende: la mattina bisogna bere un bicchiere d’acqua a stomaco vuoto. "Fa bene ai reni, dicono". E così nell’ultima scena faceva colazione con il latte macchiato (feticcio morettiano come la Nutella), il cornetto e un bicchiere d’acqua. Trent’anni dopo l’acqua ha un cameo nel suo “Sol dell’Avvenire”, film che segna un ritorno che a qualcuno ha fatto storcere il naso ma ha divertito molti altri, lasciando un senso di sollievo e la speranza che forse si può sopravvivere al proprio narcisismo, alle nevrosi e persino alla caduta del Comunismo.

L’acqua è evocata nel set del film nel film, quello che il protagonista interpretato da Moretti ambienta nel 1956, nei giorni della rivoluzione d’Ungheria. La segreteria di produzione dovendo imbandire una tavola, mostra a GiovanniNanni, regista filologicamente molto esigente, arredi e oggettistica dell’epoca (a proposito: alzi la mano chi sa come si chiama nei set hollywoodiano la persona preposta al controllo della coerenza storica, specie degli abiti, e della logicità e coerenza nel montaggio del girato in momenti diversi. Ebbene, è la Continuity Girl, perché sono le donne ad avere più occhio in tal senso. Con buona pace dell’Armocromista).

Per la scelta dell’acqua minerale viene mostrato a Moretti un ventaglio delle etichette più diffuse all’epoca, e tra queste c’è quella dell’acqua Orianna della sorgente di Carignano, sì, quella Carignano delle Terme tra le colline di Fano e Pesaro. Terme che hanno chiuso i battenti nel 2014 e sono comunque ancora, neglette e remote come un luogo visto in sogno, un luogo magico e misterioso. Lo sono ancora, ma speriamo per poco. La nuova proprietà, la Gestioni Spedalità Private Srl, parrebbe procedere verso l’esecutività del progetto da 41 milioni presentato a fine 2022 che prevede la realizzazione del centro termale, del centro benessere, di un hotel a 5 stelle, di un ristorante e di una clinica sanitaria e che continuerà ad avere come punto di forza le cinque fonti che continuano a sgorgare incuranti delle dimenticanze umane; sono l’Orianna riesumata da Nanni Moretti, e le sue sorelle: Beatrice, Bevana, Angiolella e Sara.

L’Orianna, a bassissima mineralizzazione e perciò ad azione diuretica e buona come acqua da tavola, veniva imbottigliata e venduta ancora nel 1956, anno mitico politicamente e climaticamente (si veda alla voce “Nevicata del”). Sarebbe bello tornare ad assaggiarla anche fuori dal set, 67 anni dopo, in un 2023 in cui esistono i sommelier di acqua minerale; chissà forse farebbe l’effetto di una madeleine liquida. Intanto grazie a Moretti, di casa nelle Marche dopo aver scelto un’Ancona sospesa e dolente come un lutto insuperato, per girare nel 2001 la sua “Stanza del Figlio”. E chi può faccia un giro al sito delle Terme, nella strada che da Fenile va verso Santa Maria dell’Arzilla, con la Vespa 125 blu, o con la bici che è più sostenibile.

Olivia Silver