Alessia Morani, lei al congresso regionale del Pd sostiene Chantal Bomprezzi. Perché?
"Perché sono dalla parte del cambiamento e quindi di questi 25 giovani che hanno iniziato a discutere insieme sul futuro del Pd, poi hanno individuato tra loro la candidatura di Chantal, 32 anni, ricercatrice universitaria e appena diventata avvocato. Ha anche esperienza amministrativa avendo fatto l’assessore a Senigallia con Mangialardi sindaco e ora è all’opposizione".
Perché solo Bomprezzi rappresenterebbe il cambiamento?
"Parto da un presupposto: gli elettori ci hanno mandato un chiaro segnale non votandoci, ci hanno detto che stavamo sbagliando e che dovevamo cambiare. Ora abbiamo l’opportunità di avere un gruppo dirigente nuovo e questi 25 giovani si sono presi la responsabilità di mettersi in gioco e candidarsi. E poi, cosa non secondaria, ognuno di loro è autonomo, ha un proprio lavoro e sta facendo la propria strada. Dall’altra parte vedo lo stesso gruppo dirigente che ha guidato il Pd negli ultimi anni e che invece di affiancarsi a questi giovani sta cercando di fermare il cambiamento. Invece noi che abbiamo fallito, dobbiamo farci da parte".
Insistiamo: perché invece la candidata Michela Bellomaria – anche lei giovane e volto nuovo – sarebbe la conservazione?
"La candidatura della Bellomaria è arrivata dopo che questi 25 ragazzi si erano proposti. Non c’è stato il percorso che hanno fatto i giovani con Chantal. È una candidatura che è arrivata improvvisamente a mezzo stampa ed è nata dal gruppo dirigente che ha guidato il Pd in questi anni. Gli stessi che hanno scelto di lasciare per un anno Giovanni Gostoli alla guida del partito dopo la sconfitta alle Regionali, portando poi al commissariamento con due anni di ritardo e a un congresso che finalmente si celebra ma con grandissimo ritardo".
Detto così, sembra che lei non sia stata tra i maggiori rappresentanti del Pd regonale.
"La responsabilità di come sono andate le cose ce l’abbiamo tutti, ed io le mie me le assumo. Per questo mi spendo per il cambiamento mentre gli altri questa responsabilità non se la prendono e vogliono continuare a guidare il Pd ed il risultato non può che essere andare di nuovo a sbattere".
Non crede che questo congresso sembri un’operazione di maquillage? Cioè: le candidate sono nuove ma dietro si muovono gli stessi meccanismi e le solite divisioni.
"No, perché i 25 ragazzi fanno davvero intravvedere il gruppo dirigente del futuro. Sono autonomi, competenti, si preparano, hanno voglia di fare, non hanno paura di dire le cose e non sono condizionabili. Saranno davvero loro a guidare il partito".
Ha detto che per voi è arrivato il momento di farvi da parte, giusto?
"Sì, come fecero con noi 25 anni fa, quando il gruppo dirigente di allora si fece da parte e accompagnò il ricambio generazionale".
Lei si farà da parte?
"Non mi troverete in nessuna lista del congresso, né in quelle nazionali né regionali".
Beh, però poi alle elezioni?
"Farò la militante, a disposizione del partito. Se ci saranno opportunità, le valuterà il partito".
Cosa dovrebbe fare la Bomprezzi in caso di vittoria?
"Riorganizzare il partito, dare una grossa mano all’opposizione in consiglio regionale, perché abbiamo una situazione molto preoccupante con il centrodestra al governo soprattutto sul fronte della sanità. E poi deve far sì che il Pd torni a essere un partito inclusivo e accogliente".
Roberto Fiaccarini