ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Miralfiore, piaga infinita. Dopo l’overdose mortale lo spaccio non si ferma

Bande di pusher tra via Cimarosa e via Solferino imperversano nel bosco. I compratori arrivano alla spicciolata e si ’bucano’ al riparo da sguardi.

Miralfiore, piaga infinita. Dopo l’overdose mortale  lo spaccio non si ferma

Miralfiore, piaga infinita. Dopo l’overdose mortale lo spaccio non si ferma

Come se non fosse successo nulla. Il giorno dopo il ritrovamento del corpo senza vita del 44enne pesarese al Miralfiore per presunta overdose, ieri i traffici al parco proseguivano come al solito nel boschetto all’angolo tra via Solferino e via Cimarosa.

Di quella stessa zona del parco ci eravamo occupati a fine marzo quando, con un’inchiesta, avevamo approfondito la presenza di spacciatori e consumatori abituali di sostanze stupefacenti trovando varie tracce del loro passaggio: siringhe conficcate nel terreno, fazzoletti sporchi di sangue fresco e pipe artigianali per fumare il crack, cucchiai di metallo utilizzati per scaldare l’eroina, confezioni di siringhe, flaconi farmaceutici per la preparazione di sostanze iniettabili e pezzi di stagnola bruciata. E ieri pomeriggio, mentre nella zona dell’anfiteatro era in pieno svolgimento una festa molto partecipata organizzata dall’Inter Club di Pesaro, nel "lato oscuro" del parco, invece, il via vai di spacciatori e tossicodipendenti non si è mai interrotto. Mesi fa nel parco era stata messa in atto una massiccia misura di contenimento in collaborazione con il Comune di Pesaro in base alla quale era stato sfalciato il sottobosco e tagliati parecchi alberi. L’obiettivo, sulla carta, era quello di "ripulire" la zona dallo spaccio. I tronchi tagliati nell’ambito dell’operazione sono tuttavia diventati le panchine utilizzate per bucarsi con maggiore comodità.

E ieri pomeriggio quelle stesse panchine di fortuna erano infatti popolate da almeno quattro o cinque tossicodipendenti impegnati nel rito del "buco" e per terra era possibile trovare confezioni di siringhe appena usate. Il parco è da mesi un sorvegliato speciale ma lo smercio di sostanze, anche alla luce del sole è sempre presente. E’ della fine del 2022, ad esempio, la maxi operazione condotta dalla Squadra mobile della polizia di Pesaro: erano finiti in manette 19 persone di nazionalità nigeriana accusate di centinaia di casi di spaccio. Sul ritrovamento del corpo del 44enne, magazziniere in un’azienda di Pesaro, sta indagando la Procura.

Si cerca chi abbia venduto la dose mortale di eroina. Per riuscire ad individuarlo, sarà importante l’analisi del cellulare dell’uomo e delle telefonate fatte e ricevute.