Assolto perché il fatto non sussiste. Alessandro Minuz, 54 anni, residente in città, consulente di una società di materiali per l’edilizia a Montelabbate, è stato assolto ieri dal giudice Michela Versini. Il fatto, erano le accuse che gli aveva rivolto una sua dipendente, al tempo 25enne, per episodi verificatisi tra il 2019 e il 2021. Minuz era imputato sia del reato di maltrattamenti che di stalking: per la procura, se non si verificava un reato, si verificava l’altro. E questi maltrattamenti o stalking si erano concretizzati per l’accusa (pm Silvia Cecchi) in una serie di offese e di pressioni, legate sia a questioni politiche, che di discriminazione sessuale. Esempio: Minuz avrebbe detto alla sua dipendente "le donne dovrebbero essere deportate come gli ebrei", o di votare Lega, e al rifiuto della dipendente, lui le avrebbe detto "sei una comunista, non sei benvenuta nella mia società". Poi l’avrebbe minacciata, "Occhio, conosco i Casamonica". La donna fa una causa di lavoro, e viene anche risarcita. Ma poi denuncia e Minuz finisce sotto processo. Solo che queste accuse, ieri, non hanno trovato riscontri. Il legale di Minuz, Marco Defendini, ha prodotto le testimonianze di alcuni dipendenti della ditta per i quali in effetti Minuz aveva un modo arrogante di dire certe cose, ma che quello era il suo modo di fare, e non c’era dietro la volontà di discriminare o far pressioni su nessuno. Il giudice alla fine non ha rilevato i reati. E invece di condannare Minuz, come chiesto dal pm, a 2 anni, lo ha assolto.
CronacaMinuz assolto: né stalking né maltrattamenti alla dipendente