NICOLA PETRICCA
Cronaca

Michele, non vedente, ha battuto il suo record: "Maratona meravigliosa grazie alla mia guida"

La grande impresa di Baldelli, corridore di Borgo Massano, che con Simone Cecchini a Torino ha corso una gara eccezionale .

La grande impresa di Baldelli, corridore di Borgo Massano, che con Simone Cecchini a Torino ha corso una gara eccezionale .

La grande impresa di Baldelli, corridore di Borgo Massano, che con Simone Cecchini a Torino ha corso una gara eccezionale .

Michele Baldelli si è superato ancora. A 40 anni, il corridore di Borgo Massano, già campione italiano non vedenti (categoria T11) in tre diverse specialità, ha abbassato di un minuto il proprio record personale nella maratona, a Torino, passando da 2 ore e 50 minuti a 2 ore e 49. Un’impresa che sarebbe degna di nota anche così, ma che Baldelli ha reso ancora più memorabile, avendo corso con l’ausilio di un’unica guida per l’intera gara, lo schietino Simone Cecchini, invece di due, come solitamente si fa.

Tesserato parallelamente con due società, l’Osteria dei Podisti di Osteria Nuova e la Anthropos di Civitanova Marche, che gli permette di partecipare a gare paralimpiche di livello nazionale con i non vedenti, è specializzato in 10mila metri, mezza maratona e maratona, distanze su cui si è laureato campione italiano. L’incontro con Cecchini, atleta del gruppo Avis Aido Urbino, è avvenuto due anni fa durante una gara e tra loro è subito nata una complicità: "Avevo bisogno di qualcuno che corresse con me e abitasse vicino a casa mia, mentre lui era curioso di cominciare quest’avventura – spiega Baldelli –. Dopo aver visto che ci completavamo bene, abbiamo cominciato a gareggiare insieme. La Maratona di Torino, l’1 dicembre scorso, è stato il primo obiettivo ambizioso. Quando faticavo a trovare ulteriori guide disponibili ad assisterci per l’evento, Simone si è offerto di correre insieme a me dal primo all’ultimo chilometro, in allenamento e in gara: seguire così a lungo un non vedente, tenendo un ritmo alto, è difficile, per questo è stato eccezionale. Per altro, anche lui ha registrato il proprio record personale. Abbiamo fatto una bellissima gara e al traguardo è stato un momento meraviglioso".

Affetto da un glaucoma congenito sin dalla nascita, Baldelli ha progressivamente perso la vista, fino a diventare cieco tra i 22 e i 23 anni. "Per sfogare la frustrazione, gli amici mi consigliarono di comprare un tapis roulant e così cominciai a correre – spiega –. Poi un vicino di casa, che sapeva fare da guida, mi propose di farlo anche all’esterno: partii camminando e, senza accorgermene, mi trovai a correre. A inizio 2016 cominciai a gareggiare, dopo due stagioni ero campione italiano. La Nazionale non è mai arrivata, ma io ancora ci spero".

Dopo tre mesi di preparazione, seguiti anche da un tecnico, con cinque sedute a settimana e usando la zona industriale di Schieti come pista, Michele e Simone si sono presentati a Torino insieme ad altri 3500 partecipanti. Fino a metà gara, ritmo costante e previsioni mantenute, poi è subentrata un po’ di stanchezza, che i due hanno superato, fino a centrare l’obiettivo e a chiudere all’88° e 89° posto.

"Era un obiettivo ambizioso, anche perché parliamo di un tempo eccellente pure per i normodotati, però abbiamo deciso di provarci – spiega Cecchini –. Tra me e Michele si è creata una grande amicizia e ora facciamo insieme 10-15 gare ogni anno, per prepararci a dei traguardi prefissati: quello di fine 2024 era Torino. In corsa, la guida è legata da un cordino di 30 centimetri al polso dell’atleta e non solo deve tenerne il ritmo, ma deve dare indicazioni e segnalare pericoli, per questo solitamente se ne hanno due, che si danno il cambio a metà strada. Oltre al notevole risultato sportivo, però, emerge la grande tenacia di Michele, il quale, nonostante le difficoltà, continua a dimostrare forza mentale e fisica. Ciò dimostra che lo sport può davvero abbattere tutte le barriere che la vita ti mette di fronte".