Stuprata a 14 anni, più volte, dall’amico di 25. "Ero ubriaca e lui mi ha presa con la forza". E’ una storia di violenza, paura e vergogna quella di cui si è discusso ieri mattina al tribunale di Urbino dove è stata ascoltata in incidente probatorio una ragazzina dell’urbinate che ha raccontato l’orrore vissuto nel febbraio scorso. La giovanissima, quella sera, era in compagnia del fidanzato: lei aveva 14 anni e lui 17. Nel tardo pomeriggio si trovavano nel garage di casa di lui dove, come al solito, avevano l’abitudine di passare un po’ di tempo insieme. Quel giorno, però, hanno deciso di bere alcolici. Per lei era la prima volta ed è bastato poco perché l’alcol annebbiasse la mente ad entrambi. Dopo alcuni bicchieri di troppo si è presentato nel garage un conoscente dei due fidanzati, di 11 anni più grande di lei che si è subito accorto che la situazione era fuori controllo.
Il 17enne si è sentito male ed è corso fuori a vomitare lasciando soli all’interno la ragazzina e il 25enne. "Mi ha trascinata per le caviglie – ha raccontato l’adolescente, assistita dall’avvocato Elena Fabbri –. E mi ha presa con la forza, costringendomi ad avere un rapporto completo con lui. Ho cercato di divincolarmi ma sotto il suo peso non potevo neanche muovermi". Ad un certo punto, però, una richiesta di aiuto da parte del 17enne ha interrotto il rapporto. E così il 25enne ha deciso di riaccompagnare a casa la ragazzina raccontandole che si era fatto tardi e che se ne doveva andare. Si sono messi in marcia verso casa di lei ma poco dopo ha accostato in un luogo appartato "E ha ricominciato a toccarmi – ha raccontato al gip separata dal paravento perché in udienza era presente anche l’indagato – e a pretendere da me che facessi la stessa cosa. Io mi ribellavo ma lui era più forte". Il 25enne ha rimesso in moto l’auto ma ha parcheggiato poco più in là. "E mi ha presa nuovamente – ha raccontato –, con forza. Costringendomi a subire un rapporto completo finché lui non è stato soddisfatto".
Dalle indagini, condotte dai carabinieri, è emerso anche che la ragazzina, mentre si trovava ancora in auto, avrebbe provato a chiedere aiuto mandando alcuni messaggi ad un’amica la quale però, sapendola ubriaca, non le avrebbe creduto. La 14enne ha conservato il terribile segreto fino ad aprile. Ha raccontato di aver ricevuto anche delle minacce da parte del 25enne. "Mi ha detto che dovevo dimenticarmi di tutto e se avessi raccontato qualcosa mi sarebbero successe cose brutte". Poi però si è aperta con la zia e alcune amiche. E’ stata la scuola a intercettare queste confidenze e poi i carabinieri hanno raccolto la testimonianza che ha fatto partire l’indagine condotta dalla procura di Urbino. La giovanissima si è trasferita in un’altra città con i familiari. Ha detto di non riuscire più a sopportare il peso dell’accaduto e anche la diffidenza e il pregiudizio.