
Nei guai un ambulante al mercato del San Decenzio. I finanzieri incuriositi dalla fila davanti alla sua bancarella. Le essenze delle marche più famose vendute a 6 euro, ma c’era il trucco: trovate 1.200 boccette falsificate.
Maxi-sequestro di profumi contraffatti al mercato settimanale. La Guardia di Finanza ha denunciato un 30enne di origine straniera, residente in Emilia Romagna che, al mercato del martedì al San Decenzio, vendeva profumi falsi di marche famose. Le confezioni di profumo, delle più svariate marche, a cui la Finanza ha messo i sigilli, sono 1.200 per un valore di vendita complessivo pari a 7.200 euro. La pattuglia dei finanzieri del Gruppo di Pesaro si trovava al mercato per un’attività di controllo sugli obblighi di certificazione fiscale dei corrispettivi. I militari hanno però notato che, tra le tante bancarelle, ce n’era una particolarmente brulicante di persone. Si sono avvicinati e hanno visto che in vendita c’erano profumi delle marche più famose e costose al prezzo stracciato di 6 euro l’una. E così hanno voluto vederci più chiaro. L’ambulante le vendeva come "rimanenze di negozio" ma questo non ha convinto i militari che gli hanno chiesto di esibire i documenti fiscali e quelli attestanti la provenienza. "Non li ho". E’ stata la risposta dell’ambulante che ha detto di aver acquistato la merce via Facebook tramite amici senza tuttavia avere documenti che provassero l’acquisto.
Quello che ha subito destato sospetto nei finanzieri, oltre al prezzo molto conveniente, è stata la fattezza delle confezioni, tra loro tutte uguali nel packaging. E poi c’erano ulteriori difformità della merce in vendita rispetto ai prodotti originali. Le differenze sono state immediatamente evidenti per il tipo di etichettatura utilizzata, per la composizione degli ingredienti e per le boccette, tutte di contenuto pari a 33 ml. Le confezioni di profumo esposte e quelle rinvenute in alcune scatole di cartone occultate sotto il banchetto sono state immediatamente sequestrate dai finanzieri e ritirate dalla vendita. L’ambulante è stato poi segnalato all’autorità giudiziaria di Pesaro per le ipotesi di reato di "introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi" e "ricettazione", dal momento che non ha saputo spiegarne la provenienza.
I militari stanno conducendo indagini più approfondite per individuare chi abbia prodotto la merce, individuare il canale e risalire la filiera. Altre indagini vengono condotte anche sulla composizione della merce e sui prodotti utilizzati per vedere se possono essere nocivi per la salute. "La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini danneggiano il mercato – segnala in una nota la Guardia di Finanza –. L’operazione condotta testimonia il costante impegno della guardia di Finanza nel settore del contrasto agli illeciti economico-finanziari connessi alla commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini e salvaguardare la libera concorrenza tra gli operatori del mercato".
ant. mar.