ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Medici giovani, bravi e sottopagati: "Il nostro stipendio mensile? I gettonisti lo prendono in 3 giorni"

Guadagnano molto meno anche rispetto ai colleghi più anziani pur facendo lo stesso lavoro

Medici giovani, bravi e sottopagati: "Il nostro stipendio mensile?. I gettonisti lo prendono in 3 giorni"

Pesaro, 22 settembre 2023 – Che ne dite di lavorare 10 ore al giorno, da lunedì al venerdì, col cellulare aperto un paio di ore anche il sabato mattina per le telefonate urgenti dei pazienti, il tutto dopo aver studiato 10 anni all’università, tra laurea e specializzazione, e aver speso, per quella laurea, tra affitti, viaggi ecc.. un totale di circa 70mila euro e guadagnare ora, al mese, 2300 euro netti, tolte le spese (segretaria, affitto ambulatorio, tasse ecc...)?

Sono, euro più euro meno, i conti in tasca, la sua, che rivela Gregorio Bucci, 31 anni, ambulatorio in via Branca e via Ugolini, a Pesaro. Il quale Bucci fa anche qualche notte all’ospedale di comunità di Fossombrone, comprese nei 2300 euro. "Un medico che lavora e gettone con le cooperative, il mio stipendio di un mese lo guadagna in tre giorni. Sfido che poi vanno a Cortina", dice lui.

Bucci, già in prima linea contro il Covid, è uno dei giovani medici che il suo collega più anziano, Dario Bartolucci, segretario provinciale Fimmg, la federazione italiana dei medici di medicina generale, cerca di difendere. E lo ha fatto ieri, con un comunicato in cui spiega come le nuove generazioni della medicina di base sono ampiamente svantaggiate rispetto ai colleghi più anziani. Ed è lo stesso Bucci a spiegarlo: "Noi rispetto ai colleghi più anziani non abbiano tre cose. Uno, l’indennità di gruppo, cioè l’incentivo economico che lo Stato paga, per invogliare i medici a unirsi in ambulatori di gruppo, per dare, grazie alle sinergie, un servizio migliore ai pazienti". Si tratta di circa 7 euro a paziente, ogni anno. Se hai 1000 pazienti, sono 7mila euro.

"Secondo – prosegue Bucci – l’articolo 20, accordo integrativo regionale, in vigore dal 2011, ma in realtà lo prendono solo quelli che lo chiesero quando venne approvato, circa il 30% di noi. Terzo, l’indennità per la segretaria: se hai 1500 pazienti, sono circa 300 euro al mese, che a noi giovani non toccano".

A conferma di tutto, scrive nella sua nota il segretario provinciale Fimmg, Dario Bartolucci: "Di fronte alla penuria generale di medici, qualche giovane medico si sentirà attratto dalla medicina generale? Esempio: nello scorso anno la Regione ha deliberato il pagamento ai medici delle vaccinazioni anti-influenzali per un importo di 6+1 euro. I 6 euro sono stati regolarmente pagati a tutti, l’euro aggiuntivo è stato pagato solo dalla Ast 7 e dalle altre Ast no. Alcuni dirigenti amministrativi delle Ast si rifiutano di pagare perché, secondo loro, il testo della delibera “non è chiaro”.

Chi dovrebbe chiarirlo se non la dirigenza regionale? Con tutto questo i medici di medicina generale non intendono attingere dalle casse regionali più risorse di quelle già stanziate nel fondo, perché l’uscita non rimpiazzata di 250 colleghi, cioè la mancata erogazione di 250 stipendi, ha prodotto un grande avanzo di cassa. Perché queste risorse già stanziate non vengono erogate per riconoscere a chi ha lavorato e sta lavorando con competenza e dedizione la giusta retribuzione? Perché non vengono riconosciute alle Guardie Mediche indennità aggiuntive per assicurarsi la copertura di tutti i turni? Forse non riusciremo a risollevare le sorti della medicina generale ma crediamo che con scelte giuste ed oculate sia possibile evitarne il tracollo".