Fano, 6 ottobre 2023 – Ha fatto il giro dei social ieri la scheda che la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ ha dedicato al fanese Maurizio Cesaroni, la cui storia è stata narrata due settimane fa dalla trasmissione televisiva della Rai. Sono passati infatti tre mesi e mezzo dalla scomparsa del 68enne fanese, pizzaiolo in pensione, che bene o male tutti in città conoscono.
"Domenica 25 giugno si è allontanato dal pronto soccorso dell’ospedale di Urbino - si legge nella scheda di Cesaroni -, dove si trovava da qualche ora. Di lui, da quel momento, non si sono più avute notizie. I familiari temono che possa trovarsi in difficoltà. Le sue tre utenze telefoniche risultano irraggiungibili. Dovrebbe avere con sé i documenti. Potrebbe essersi spostato in pullman".
Le indagini dei Carabinieri di Fano però sono partite un mese dopo, il 20 luglio, quando il figlio ha fatto finalmente denuncia di scomparsa a Fano e subito è stata diramata una "nota di ricerca".
Nessuna segnalazione però è arrivata da quella nota di polizia, tantomeno dalla messa in onda della seguitissima trasmissione tv. Tant’è che l’altro giorno, al momento del ritrovamento del cadavere mummificato di un uomo sulle rive del Metauro, prima che si accertasse che si trattava di una persona di colore, era stato ipotizzato anche che potesse essere lo stesso Cesaroni, marito e padre di due figli. Ma evidentemente non era lui. Sono stati la sorella Rosanna e il nipote Andrea a rivolgersi alla trasmissione tv condotta da Federica Sciarelli, per lanciare un appello all’uomo: "Ritorna, ti ospito io" ha detto la sorella mostrando alle telecamere l’appartamento di Carrara in cui abitava il fratello prima della scomparsa.
Una cloaca. E’ infatti una storia di disagio economico e sociale che si protrae da tempo quella dei Cesaroni, che il Carlino aveva raccontato nell’estate del 2016, quando la loro casa fu "mangiata" dai debiti e dalle cartelle di Equitalia, costringendo Maurizio, la moglie Maria e uno dei due figli a dormire per 8 mesi nella loro auto, una Ford Mondeo station wagon, parcheggiata all’interno dell’ex Caserma Paolini. Il buon cuore della città si mobilitò subito per aiutare questa famiglia, che era seguita già da anni dai Servizi Sociali del Comune di Fano. Poi non se ne seppe più nulla, ma Maurizio lo si vedeva passeggiare tutti i giorni in centro storico… fino a giugno scorso.