NICOLA PETRICCA
Cronaca

Maurizio Gambini sindaco per la terza volta. Scaramucci ha perso per oltre 500 voti

E’ la quarta volta che nella storia del Comune un primo cittadino ottiene un terzo mandato. I precedenti erano tutti di sinistra

Maurizio Gambini sindaco per la terza volta. Scaramucci ha perso per oltre 500 voti

Maurizio Gambini sindaco per la terza volta. Scaramucci ha perso per oltre 500 voti

Il Gambini-ter si farà. Terminati due mandati alla guida della città, il sindaco uscente è stato confermato nuovamente, ottenendo il 53,08 percento dei voti al ballottaggio, contro il 46,92 percento di Federico Scaramucci. È la quarta volta che un sindaco di Urbino, nella storia dell’Italia repubblicana, ottiene un terzo mandato di fila: prima di lui lo avevano fatto Egidio Mascioli (5 elezioni), Giorgio Londei e Massimo Galuzzi, tutti di area di centrosinistra, anche se allora le regole per le rielezioni consecutive erano diverse.

Non è bastato l’apparentamento tra “La città che verrà“, coalizione che sosteneva Scaramucci, e “Futura“, gruppo di Maria Francesca Crespini, per sconfiggere Gambini al ballottaggio. Le due formazioni avevano unito le forze dopo aver ottenuto al primo turno, rispettivamente, il 44,7 percento e il 7,3 percento dei voti, ma i consensi ricevuti due domeniche fa non sono stati confermati in toto, nonostante una partecipazione altissima: alle urne sono andati 8.303 elettori, contro gli 8.629 dell’8 e 9 giugno, un calo minimo. Il 68,3 percento di affluenza alle urne registrato è il secondo dato più alto a livello nazionale, dietro solo a Colle d’Anchise, comune con 756 elettori in provincia di Campobasso, che ha raggiunto il 78,84.

Tale cifra dimostra quanto le elezioni appena concluse abbiano coinvolto la cittadinanza, risvegliando un ampia e trasversale voglia di partecipazione.

Rispetto al primo turno, Gambini è riuscito ad aumentare i propri consensi in tutti i seggi tranne uno, quello dell’ospedale, passando da 4.052 a 4.354, mentre Scaramucci, nonostante l’accoppiata con Crespini, è cresciuto di soli 70 voti complessivi, da 3.779 a 3.849, perdendo preferenze in sette seggi su 20. La riduzione del divario di partenza da parte della coalizione “Città concreta“ si è palesata sin dai primi seggi scrutinati, come il seggio 1 e il seggio 3, entrambi situati nel Collegio Raffaello, dove, sì, la coalizione di centrosinistra ha vinto nuovamente, ma con scarto minore rispetto a due settimane fa, quando, per altro, “Futura“ correva ancora separatamente. Proprio tra centro storico e quartieri limitrofi, come Piantata e Piansevero, “La città che verrà“ aveva costruito l’ampio consenso ottenuto al primo turno, vincendone tutti i seggi fino ad arrivare al ballottaggio, perciò, quando è arrivata notizia del ribaltamento, seppur di un singolo voto, al seggio 8 (uno di quelli al Pala Carneroli), l’ipotesi di rimonta di Gambini si è fatta più concreta. La vittoria da parte del sindaco uscente si è poi materializzata grazie anche a dei recuperi corposi di voti in zone come Trasanni, dove ha ridotto lo scarto a sole 5 preferenze, o Mazzaferro, persa per 3. Terminata la fase elettorale, ora si determinerà la composizione del Consiglio comunale, con la maggioranza che avrà 20 seggi e la minoranza 12, due dei quali spetteranno a Scaramucci e Crespini. Il tutto, in attesa che Gambini definisca il resto della Giunta, dopo aver già annunciato che Giulia Volponi sarà il vicesindaco.