Pesaro, 20 giugno 2023 – "Fatemi fare l’esame di maturità come tutti gli altri: non voglio prove facilitate".
La richiesta, a 48 ore dalla prova di Stato, è di una studentessa del liceo Marconi, ma residente a Montescudo Montecolombo, nel riminese, Comune tra quelli colpiti dall’alluvione di maggio. Domani iniziano gli esami per 2.991 maturandi nella nostra provincia e 13.669 nelle Marche: due gli scritti e poi l’orale. Come è noto, il ministro all’istruzione, Giuseppe Valditara ha voluto agevolare i maturandi dell’Emilia Romagna, residenti in un elenco di Comuni colpiti dall’alluvione del 15 maggio e finiti in stato di emergenza, formulando un tipo di esame ridotto: per loro nessuno scritto, ma solo un lungo orale da sostenere il giorno in cui il loro turno verrà calendarizzato con gli orali di tutti gli altri. In pratica la nostra liceale avrebbe potuto sottrarsi non solo al tema di italiano, ma anche alla temutissima seconda prova che allo scientifico è il compito di matematica. "Fatemi fare la maturità come tutti gli altri della mia classe: ho trascorso un anno a prepararmi" ha detto appunto al preside del Marconi, Luca Testa, sorpreso davanti alla determinazione della giovane in fuga dalle semplificazioni.
"Le ho detto che non era possibile, citando le osservazioni del ministro. Quasi mi si commuove: mi ha spiegato che non voleva essere penalizzata. Essendo lei molto brava, in effetti ha piacere di misurarsi e dare prova della sua preparazione. Credo che la studentessa abbia ragione: del resto la normativa parla di diritto ad una prova agevolata e non di un obbligo. Credo sia giusto farle fare un esame che valorizzi il suo impegno". Il preside si è confrontato con i colleghi e con Riccardo Rossini, presidente dell’Associazione nazionale presidi Marche. E’ emerso che la studentessa non fosse l’unica tra gli "alluvionati" ad aver espresso il desiderio di fare la prova integrale: anche al liceo Mengaroni, un’altra studentessa è andata in presidenza, con una lettera in cui sottolineava di "meritare un esame di Stato completo, al pari degli altri compagni di classe". Dopo una breve ricognizione, in città ci risultano essere almeno quattro gli studenti irriducibili: con i genitori d’accordo, hanno scritto alla scuola e ai presidenti di commissione di "non volersi avvalere del diritto di un esame ridotto".
Quindi? Domani alle 8,30 si presenteranno a scuola con il vocabolario di italiano sotto braccio. A Rossini chiediamo un pronostico: preside come finirà? Riusciranno i nostri eroi? "Mi auguro proprio di sì – osserva Rossini –. Invito i colleghi a venire incontro ad eventuali istanze che puntino a valorizzare il candidato. Quello di tenere conto della residenza dei maturandi da parte del ministro Valditara è stato assolutamente un atto nobile: un’attenzione giusta per quei giovani che hanno subito i danni dall’alluvione. Ma i provvedimenti vanno adattati alle situazioni reali e le norme interpretate perché possano produrre effetti equi".
I danni da alluvione non sono stati ovunque uguali e soprattutto non tengono conto dei confini amministrativi: non basta essere nel riminese per essere stati danneggiati più di un marchigiano. "Inoltre c’è da considerare che in Emilia Romagna è l’intera classe ad affrontare un esame differenziato: la procedura è uguale per tutti. Da noi, invece, poche unità soltanto si trovano a fare un esame completamente diverso dagli altri: il vantaggio, potrebbe essere vissuto come uno svantaggio e quindi contrastare con la ratio della norma".