Fino al 13 dicembre l’Oratorio di San Giovanni di Urbino ospita quattordici opere autografe della pittrice, decoratrice e mosaicista di inizio Novecento Matilde Festa Piacentini. L’esposizione, a ingresso libero, è nata da una attività di restauro dell’università, che ha avuto “in cura“ le opere nei propri laboratori (provengono da una collezione privata) e ora le mette per la prima volta in mostra. “Matilde Festa Piacentini. Opere da una collezione privata. Studi e diagnostica“ è curata da Francesca Bottacin, Laura Baratin e Veronica Tronconi. "Questa mostra – spiega Laura Baratin, Presidente della Scuola di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali – è il risultato di un grande lavoro multidisciplinare, che lega la parte storico-artistica alla conservazione, al restauro e alla documentazione digitale. Tra l’altro le copie digitali, grazie a tecnologie di ultima generazione, voleranno al Cairo, in Egitto, dove con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura, faranno parte del festival artistico e culturale internazionale She Arts Festival che vede protagoniste le donne. Un’occasione per far conoscere la nostra scuola e riscoprire la figura di Matilde Festa Piacentini".
Aggiunge la docente di storia dell’arte moderna Francesca Bottacin: "Lo studio diagnostico collegato al restauro e la ricerca storico-artistica hanno svelato una figura di tutto rilievo, quella della Piacentini, che era stata ingiustamente dimenticata nel tempo. Vi è un apparato touch screen che consente di vedere il restauro e un video che spiega la storia di Matilde. Questa mostra è molto importante per capire fino in fondo il ruolo della donna e della donna artista, soprattutto nella prima metà del secolo scorso.
gio. vol.