Pesaro, 11 novembre 2024 – Si è presentato all’asilo della figlia di 3 anni cercando di portarla via con sé contro il volere della mamma. E’ indagato per stalking e maltrattamenti e venerdì scorso, davanti al gip di Pesaro, si è svolto l’incidente probatorio durante il quale è stato ascoltato il racconto della ex, 40enne pesarese.
Lui, 30enne del Gambia, ha il braccialetto elettronico e ha il divieto di avvicinarsi alla donna ma quest’ultima, in udienza, ha riferito di esserne ancora terrorizzata.
La 40enne ha raccontato infatti che, in un giorno solo, l’ex compagno arrivava a inviarle anche 80 messaggi al giorno tempestandola di chiamate. Nel maggio scorso, ha raccontato durante l’udienza la donna tra le lacrime, si è attaccano al citofono di casa chiedendo a gran voce di vedere la figlia e, al rifiuto della mamma, è ripartito a tutta velocità in direzione dell’asilo della piccola. Qui avrebbe tentato di portar via la bambina ma, grazie all’intervento delle maestre, si è placato in attesa dell’arrivo della donna.
L’uomo, difeso dall’avvocato Massimiliano Tonucci, doveva comparire in udienza in un altro procedimento durante la stessa mattinata. Era coinvolto come parte lesa in un procedimento per lesioni, un pestaggio tra connazionali al Miralfiore.
La donna venerdì scorso era terrorizzata di trovarsi faccia a faccia con l’ex compagno tanto che due carabinieri hanno presidiato l’ingresso dell’aula per evitare disordini. L’uomo non si è presentato e la pesarese ha potuto rendere la propria testimonianza con maggiore tranquillità. Ha raccontato delle minacce di morte che l’ex le rivolgeva e la scelta di non permettere più al 30enne di vedere la piccola dopo che, un pomeriggio, sarebbe andata a riprenderla da alcuni amici di lui che, secondo la sua ricostruzione, avrebbero fatto uso di stupefacenti in presenza della bimba.
La 40enne ha raccontato anche di aver ricevuto percosse. Ha raccontato di un episodio recente in cui, mentre si trovavano in auto insieme alla piccola, l’uomo avrebbe dapprima sgridato la figlia e poi colpito con una violenta sberla la mamma che gli aveva detto semplicemente di aver esagerato.