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L’Università di Urbino in trasferta in Argentina per far scuola su come favorire lo sviluppo

L’Università di Urbino in trasferta in Argentina per far scuola su come favorire lo sviluppo

L’Università di Urbino è andata in trasferta in Argentina per fare scuola su come favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Una delegazione dell’Ateneo è stata invitata per quattro seminari in cui discutere su come far emergere le vocazioni imprenditoriali degli studenti e, più in generale, di come diventare imprenditori. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito delle attività del Consorzio inter-universitario Italiano per l’Argentina (CUIA), di cui la Carlo Bo è membro, che ha lo scopo di rafforzare la cooperazione bilaterale fra Italia e Argentina nel campo della didattica, della ricerca e dei rapporti con le imprese. "Questa collaborazione prosegue con successo da anni, mettendo al centro temi legati a scienza e tecnologia, economia, diritto, patrimonio culturale e scienze sociali – sottolinea il professor Alberto Renzulli, coordinatore del Consiglio Scientifico del CUIA e delegato Uniurb per la cooperazione internazionale allo sviluppo –. Tutti argomenti che permettono di trarre spunto dal confronto tra i due Paesi per apportare innovazioni e avviare collaborazioni fra imprese, amministrazioni pubbliche e istituzioni".

A completare la delegazione sono i professori Fabio Musso, Prorettore alla Terza missione e organizzatore del ciclo di seminari, e Claudio Antares Mezzina e Domenico Scalzo, promotori di attività seminariali rispettivamente nei campi dell’informatica e delle scienze politiche. "Il progetto di quest’anno tocca un tema particolarmente sentito, l’imprenditorialità e come stimolarla – afferma Musso –. Il modello seguito dall’Università di Urbino, con il suo Contamination Lab, si sta dimostrando un esempio a cui guardare per le metodologie avanzate che si applicano, come i modelli Lean start up e Lean canvas".

n. p.