L’ultimo abbraccio ai coniugi Ricci. Il vescovo: "Non giudichiamo". Tanti i ragazzi accanto ai nipoti

Chiesa della Santa Famiglia a Fano 2 stracolma di persone che hanno voluto essere vicini ai familiari "Siamo tutti consapevoli di avere debolezze, cerchiamo di sforzarci verso una riconciliazione".

L’ultimo abbraccio ai coniugi Ricci. Il vescovo: "Non giudichiamo". Tanti i ragazzi accanto ai nipoti

L’ultimo abbraccio ai coniugi Ricci. Il vescovo: "Non giudichiamo". Tanti i ragazzi accanto ai nipoti

Due bare di legno chiaro, un dolore senza motivo, il vescovo che esorta a non giudicare. Tantissima gente ha partecipato ieri mattina alla cerimonia funebre per l’ultimo saluto a Giuseppe Ricci e Luisa Marconi, i coniugi massacrati dal figlio, Luca Ricci, nella loro abitazione di via Fanella, nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Ieri mattina, malgrado il caldo soffocante, la chiesa Santa Famiglia di Fano 2 stracolma mostrava fin dal sagrato l’immagine di quanto la tragedia avesse colpito la comunità. A stringersi attorno ai familiari di Luca Ricci ( i figli, la sorella, l’ex moglie), c’era tutto il quartiere, dove la famiglia è molto conosciuta, ma anche persone arrivate da ogni angolo della città. Giovani, meno giovani, tutti profondamente colpiti dalla tragedia. Il vescovo, Andrea Andreozzi, che ha officiato assieme al parroco, don Vincenzo Solazzi, nella sua omelia ha sottolineato la nostra fragilità di esseri umani, "quali figli della madre terra, che grida il suo dolore ma allo stesso tempo deve continuare a partorire vita e speranza". Poi ha sottolineato quanto sia difficile e impegnativo costruire una storia, anziché limitarsi alla sola cronaca dei fatti. Storia che, ha chiosato, deve essere compresa, vissuta, letta nella prospettiva di redenzione e speranza: "La sepoltura non è mai la fine di una storia, se abbiamo la volontà di redimerci e non giudicare chi ha sbagliato, essendo consapevoli delle nostre debolezze. Il Vangelo ci racconta che vicende come questa sono già successe, ma per non ripeterle si deve avere la volontà di costruire pace e riconciliazione". Dinanzi alle due bare di legno chiaro, affiancate sotto l’altare, alcuni non hanno trattenuto le lacrime, mentre altri non hanno retto allo sconforto e sono usciti dalla chiesa. Al termine del rito, è stato struggente l’ultimo saluto alle due bare, che ha visto abbracci affettuosi e parole di conforto, da parte dei tanti amici della famiglia, soprattutto nei confronti dei due figli di Luca Ricci. Sono stati minuti densi di commozione. Attimi di intima condivisione del dolore, che si leggeva negli occhi. Sullo sfondo, un quartiere attonito e ancora incredulo. Tra i commenti pronunciati sotto voce, tanti perché e lo stupore per il misfatto, accaduto in una placida comunità di periferia, dove si conoscono tutti e nessuno avrebbe mai immaginato quanto accaduto. Ha destato poi stupore, a detta di tanti, che il dramma si sia consumato senza alcuna avvisaglia. Presenti alla cerimonia funebre anche il sindaco, Luca Serfilippi, il suo vice, Loretta Manocchi. La comunità ha dimostrato fino all’ultimo la propria solidarietà, partecipando attivamente all’iniziativa di raccolta fondi, promossa da Orietta Ricci, l’altra figlia della coppia uccisa, per contribuire alle spese per il funerale. Tanti hanno partecipato alla colletta, donando un contributo ma chi volesse offrire un aiuto può ancora farlo aderendo alla campagna promossa sui social.

Marco D’Errico