REDAZIONE PESARO

L’opposizione all’attacco: "Accedeva a dati e dossier. Ma a che titolo lo faceva?"

La minoranza cita la recente audizione nella commissione controllo atti: "Lui stesso disse che era attivo su vari fronti, compresi i rapporti con gli enti".

Marco Lanzi, consigliere d’opposizione e presidente della commissione controllo atti

Marco Lanzi, consigliere d’opposizione e presidente della commissione controllo atti

"A che titolo Franco Arceci si presenta in ufficio tutte le mattine e accede ai dati sensibili in possesso dell’amministrazione?". Se lo chiedono i consiglieri all’opposizione Marco Lanzi di ‘Pesaro Svolta’, Serena Boresta, Daniele Malandrino, Michele Redaelli, Cristina Canciani e Giovanni Corsini di Fratelli di Italia, Mauro Marinucci di Forza Italia e Dario Andreolli della Lega. "Arceci in commissione controllo atti, il 25 settembre 2024 ci ha dichiarato che, dopo aver maturato il diritto alla pensione a febbraio 2021, svolge un lavoro diverso ossia quello di consulente per alcune specifiche attività, indicate da determine ad hoc. Ha dichiarato che tutte le mattine va in ufficio e a volte anche la sera per alcune riunioni. Ha aggiunto di avere una stanza a sua disposizione in Comune, al primo piano in piazza del Popolo. Da quello che sappiamo la sua attività di consulenza riguarda il tema del Pnrr e del rapporto con i vari enti istituzionali sia a livello nazionale ma anche regionale e provinciale. Tutto questo, in virtù delle sue molteplici conoscenze in tema di pubbliche relazioni. Rimaniamo sorpresi dalle dichiarazioni del sindaco Biancani che, anche in occasione delle perquisizioni fatte da Polizia e Finanza allo stesso Arceci che ora si trova indagato per corruzione, attesta che l’incarico di consulenza in realtà non era più in essere non essendoci più alcun rapporto lavorativo. Ci chiediamo pertanto a che titolo Arceci si presentasse in ufficio tutte le mattine e accedesse ai dati sensibili in possesso dell’amministrazione. Ci chiediamo anche a che titolo si qualificasse verso l’esterno, ad esempio con gli enti o con soggetti finanziatori con i quali ha dichiarato di intrattenere rapporti e che tipo di relazioni intrattenesse".

"È noto – proseguono – che la sua attività di consulenza era finalizzata a seguire determinate procedure per ottenere autorizzazioni e finanziamenti. Cosa significa questo? Che pur non avendo alcun titolo chiedeva finanziamenti a terzi o sponsorizzazioni qualificandosi come parte dell’amministrazione? Agiva a nome di un ente nei confronti del quale non era legato da alcun vincolo di natura contrattuale? Che rapporti aveva con il sindaco e con il capo di gabinetto che tutte le mattine lo vedevano al lavoro nel ‘suo’ ufficio? A questo proposito ci vengono in mente le parole di Biancani che su un post datato 17 agosto 2024 su Facebook definì Arceci una "persona d’altri tempi!!!" aggiungendo anche ‘Lui ne sa una più del diavolo’. Riteniamo che il ruolo a quanto pare occupato illegittimamente da Arceci – la conclusione – possa configurare gli estremi di un danno erariale a carico del Comune che ha dato disponibilità di locali e strumentazioni a un soggetto privo di qualsivoglia incarico. Inoltre ci allarma il fatto che per tutto questo tempo Arceci poteva aver accesso a dati sensibili relativi a ciascun cittadino in possesso dell’amministrazione comunale in palese violazione della normativa sulla privacy".