Fano, 25 settembre 2024 – "Avevano detto di tenerci sempre pronti per partire verso l’ospedale di Bologna perché il nuovo cuore per Tommaso poteva arrivare in qualsiasi momento".
Ma quella telefonata tanto attesa dal Sant’Orsola, in cui Tommaso era in lista d’attesa per il trapianto da due anni e mezzo, non c’è stata. Il cuore del giovanissimo studente iscritto al primo anno dell’istituto Olivetti, infatti, si è fermato prima. Il padre di Tommaso, Luca Bisciari, 57 anni, collaboratore scolastico al liceo Marconi di Pesaro da 5 anni e in precedenza grafico, racconta con dolore l’attesa per il cuore nuovo del suo Tommaso.
"Ci siamo accorti che qualcosa non andava tre anni fa quando abbiamo notato che nostro figlio, quando andava in bici, aveva molto affanno, era molto affaticato – racconta Bisciari, molto conosciuto a Fano anche per essere stato candidato durante le ultime elezioni comunali nella lista F-Una città Maiuscola +Europa –. Abbiamo fatto dei controlli medici e abbiamo scoperto che Tommaso aveva una patologia congenita. Le cellule del suo cuore erano più rigide del normale e per questo non pompava bene il sangue. Ci siamo rivolti all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove Tommaso era stato messo in lista per il trapianto di cuore, da due anni e mezzo circa. Non sapevamo quando ci avrebbero chiamato, il momento arriva in base alla disponibilità e alla compatibilità del donatore".
E la famiglia Bisciari, mamma Laura e gli altri due figli di 10 e 20 anni, aspettava quel momento con grandi speranze. Tommaso, che prima di arrivare alle superiori frequentava la scuola media Nuti di Fano, nel frattempo aspettava e sperava, sapendo che le proprie condizioni di salute non gli consentivano di fare sforzi particolari. "A scuola erano a conoscenza del problema. Tommaso non poteva fare sport, non faceva educazione fisica – continua il padre –. Aveva progetti per il futuro, amava la tecnologia e, come tutti i ragazzini della sua età, era molto appassionato di videogiochi. Pensava a cosa sarebbe diventato da grande. Certe volte ci diceva che avrebbe voluto fare il farmacista".
Ma il suo futuro si è spezzato ieri mattina in pochissimi e tremendi minuti. "Questa mattina Tommaso era andato a scuola come sempre – continua papà Luca -, lo aveva accompagnato mia moglie che lavora lì vicino come dipendente comunale. Poco prima di perdere i sensi si erano sentiti, come facevano spesso, al cambio dell’ora tramite un messaggio sul cellulare. Nulla lasciava immaginare ciò che sarebbe accaduto, all’improvviso, poco dopo".