ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

L’inchiesta sul latte adulterato: "Sequestri per un milione e mezzo". Ma il giudice dice no alla richiesta

Il perito della procura aveva quantificato il profitto ritenuto illecito, dovuto cioè alle pratiche sotto accusa. Nei prossimi giorni gli interrogatori di garanzia dei cinque dipendenti destinatari delle misure cautelari

Inquirenti nella sede di Fattorie marchigiane nel giorno dell’esplosione dell’inchiesta

Inquirenti nella sede di Fattorie marchigiane nel giorno dell’esplosione dell’inchiesta

Pesaro, 5 settembre 2024 – La procura aveva chiesto di sequestrare un milione e mezzo di euro a Fattorie Marchigiane. Si tratta dell’azienda controllata del gruppo Tre Valli Cooperlat nell’ambito dell’inchiesta per frode in commercio e adulterazione del prodotto. Il gip ha respinto l’istanza perché ha ritenuto che non sia possibile stabilire il quantitativo di latte e materia prima sofisticata utilizzata per la produzione. La procura aveva infatti affidato ad un commercialista, nominato consulente tecnico, l’incarico di quantificare in denaro l’eventuale illecito profitto derivante dall’utilizzo e dalla commercializzazione di alimenti adulterati. Il consulente ha appunto stimato queste entrate in un milione e mezzo di euro calcolando, per differenza, il guadagno ricavato dal mancato smaltimento e dalla riutilizzazione della materia prima andata a male.

Approfondisci:

Latte adulterato, interdetti 5 dipendenti. Non potranno entrare in fabbrica per 6 mesi

Latte adulterato, interdetti 5 dipendenti. Non potranno entrare in fabbrica per 6 mesi

Il 22 aprile scorso erano stati sequestrati 90 tonnellate di latte, 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari e 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti tra cui soda caustica e acqua ossigenata. E nei prossimi giorni verranno fatti gli interrogatori di garanzia nei confronti dei cinque destinatari delle misure cautelari richieste dalla procura ed eseguite martedì scorso dal comando Nas di Ancona guidati dal comandante Alfredo Russo e dall’unità investigativa centrale dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Roma).

Approfondisci:

Latte adulterato Tre Valli, le sorelle che hanno denunciato: "Fotografie e video, ecco le prove"

Latte adulterato Tre Valli, le sorelle che hanno denunciato: "Fotografie e video, ecco le prove"

Fino ai primi di marzo, in base alla misura cautelare disposta dal gip, cinque dipendenti che fino all’apertura delle indagini coordinate dalla dottoressa Silvia Cecchi, sostituto procuratore del tribunale di Pesaro, rivestivano incarichi di responsabilità all’interno di Fattorie Marchigiane, non potranno entrare in azienda e svolgere attività professionali inerenti al settore lattiero caseario. I cinque destinatari delle misure sono: Bernardo Pittalis, direttore di produzione, assistito dall’avvocato Filippo Ruggeri, Roberto Manna, responsabile di laboratorio, difeso dall’avvocato Cinzia Fenici, Diego Zanchetti, addetto all’inserimento nei sistemi gestionali, difeso dall’avvocato Paolo Filippo Biancofiore, Giuseppe Nucci, consulente aziendale esterno e Frediano Luconi, coordinatore dei siti di produzione entrambi assistiti dall’avvocato Francesco Squillace.

Dall’inizio delle indagini sono stati eseguiti numerosi campionamenti di latte e altri prodotti sui quali sono state condotte analisi microbiologiche da parte dell’istituto zooprofilattico di Perugia. Sono stati sequestrati telefonini e dispositivi informatici e il 6 maggio scorso si era dimesso il presidente del consiglio di amministrazione di Fattorie Marchigiane Gianluigi Draghi, anche lui indagato. Nominato al suo posto Gianpaolo Lizzi, nuovo direttore di produzione, responsabile degli stabilimenti di Colli Al Metauro e di Amandola con incarico specifico anche sulla sicurezza e sul controllo qualità.