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L’epopea di via Manzoni L’ex Dc Gaudenzi: "Quella via tra politica, calcio e Azione Cattolica"

Il pilastro dell’opposizione ’bianca’ in Consiglio dei decenni passati: "E’ stata una persona corretta. Aiutava tutti, senza fare clientelismi".

L’epopea di via Manzoni L’ex Dc Gaudenzi: "Quella via tra politica, calcio e Azione Cattolica"

Le famiglie di Arnaldo Forlani e Guido Gaudenzi vivevano entrambe su via Manzoni e frequentavano la parrocchia della Madonna di Loreto. "Io sono nato cinque anni dopo Arnaldo e pur frequentando come lui l’Azione Cattolica della parrocchia di Madonna di Loreto c’erano questi anni di differenza. Lui frequentava i miei fratelli Carlo e Giorgio, suoi coetanei. Io quando potevo – racconta Guido Gaudenzi, consigliere comunale della Dc per vent’anni tra il ’70 e il ’ 90 – cercavo di passare il tempo con loro tra Azione Cattolica e parrocchia".

Guido Gaudenzi è del 1930 e ricorda benissimo cosa era all’epoca via Manzoni: "Arnaldo e il fratello Romolo abitavano all’inizio della via, verso il mare. Pochi metri più all’interno c’era la famiglia di Giorgio Ghirlanda, uno dei fondatori della Victoria Libertas". Poco oltre ecco spuntare la famiglia di Agide, il padre del basket pesarese, e Ivo Fava. Più in là Silvio Di Giorgio il padre del sacerdote Marco, attuale vicario della Curia. Il calcio ed il basket da una parte e la politica e la religione dall’altra riempivano le giornate della via e della parrocchia. "Ho visto Arnaldo giocare al calcio nel campo della parrocchia e poi in quello della Vis. Era una mezzala elegante – racconta Guido Gaudenzi – mentre il fratello Romolo giocava all’ala. Poi Arnaldo l’ho perso di vista, la politica lo ha portato a Roma ed io ho cominciato a farla in consiglio comunale quando lui già era lontano da Pesaro". Guido Gaudenzi la vede così: "Di Arnaldo ho sempre avuto molta stima. Aiutava tutti senza fare clientelismo sfacciato. Utilizzando spesso a favore dei pesaresi – racconta un’esperienza ventennale – gli Incarichi che ricopriva a livello nazionale. Si è interessato soprattutto per i paesi dell’entroterra. E’ stata una persona corretta, alla mano, sempre modesta. E’ finito incastrato in tangentopoli per i contributi destinati alla Democrazia Cristiana nazionale". E ancora: "E’ vero che negli anni ’80 c’era un codazzo di gente che lo seguiva, ma non per sua iniziativa. In realtà molti lo accusavano di non aver fatto abbastanza per Pesaro e il territorio. Ma di sicuro non ha prevaricato nessuno".

Luigi Luminati