REDAZIONE PESARO

Le truffe del 40enne creativo. Documenti falsi, ma acquisti veri

Un napoletano ha usato identità reali per comprare un telefonino e un tablet all’Ipercoop e Mediaworld

Le truffe del 40enne creativo. Documenti falsi, ma acquisti veri

Pagava Findomestic. Lui con le carte di identità false chiudeva i contratti per avere i finanziamenti, poi ritirava quello che aveva acquistato a rate, nel caso un cellulare da circa 1900 euro e un tablet da 2500. I negozi da cui acquistava venivano pagati da Findomestic. Ma lui poi non saldava le rate.

Alessandro Gigante è un 40enne napoletano molto creativo. Quel cellulare e quel tablet è riuscito a portarseli a casa, ma contemporaneamente è finito sotto processo per il possesso e la fabbricazione di documenti falsi, oltre che per ricettazione. Perchè a un certo punto gli inquirenti sono riusciti a risalire alla sua vera identità.

Nelle carte di identità il napoletano 40enne ci metteva sempre la sua foto, perchè ovviamente davanti al commesso del negozio, al momento di chiudere il contratto di finanziamento, era la sua faccia che doveva comparire nel documento. Ma il nome e gli altri dati invece appartenevano a persone realmente esistenti. Era lui che si sostituiva a loro.

Ad esempio è capitato con un certo Luca Pozzi, commercialista lombardo, che a un certo punto si sente chiamare da Findomestic che gli dice: "Scusi, ci risulta una rata non pagata". "Ma io non ho comprato nulla...", risponde l’ignaro commercialista. Idem con un certo Michele Cermenati, di Monza.

Le due truffe il napoletano è accusato di averle fatte – nel maggio del 2018 – all’Ipercoop, nel caso del telefonino, e a Mediaworld, nel caso del tablet. In questo secondo caso per chiudere il finanziamento Gigante aveva fornito anche i dati della tessa sanitaria del monzese.

Il pm ieri ha chiesto davanti al giudice Piersantelli la pena di 3 anni di reclusione, mentre la difesa di Gigante, l’avvocato Andrea Dionigi del foro di Pesaro, ha chiesto l’assoluzione. Il legale precedente, aveva rinunciato alla difesa del 40enne perchè non riusciva mai a parlare con il suo cliente, ed anche perché questi non lo pagava. E le denunce in cui emerge il nome di Gigante, per questo tipo di truffe, sono molte più di due. Il processo è stato aggiornato al prossimo 22 aprile.

Altro processo discusso ieri sempre davanti al giudice monocratico quello di due dipendenti della ditta Car Transport, di Cartoceto, che erano finiti alla sbarra per furto con l’accusa di essersi appropriati di alcuni bancali di proprietà della ditta, nell’anno 2020. I due poi li rivendevano. Una volta scoperti, da alcuni colleghi, i due erano stati licenziati. Ieri il giudice li ha condannati a 8 e 9 mesi, nel caso della condanna maggiore perchè era stato sottratto anche gasolio.

ale.maz.