La storia delle Terme di Carignano, quella più brutta, inizia nel 2015 quando Antonio Berloni decide di chiedere il fallimento della società. Dal 2016 inizia il balletto delle aste in tribunale. Si parte da crifre altissime e piano piano si scende fino alle attuali: 255mila euro con l’offerta minima. E "potrebbe essere che si scenderà ancora di più perché la prossima asta, fissata per il 7 luglio, visti i chiari di luna e l’andamento del turismo, è facile che vada un’altra volta deserta", dice il commercialista che sta seguendo la fine ingloriosa di questo stabilimento termale, Gabriele Fraboni.
Intanto è amareggiato il medico termalista, Lorenzo Ferrari di Reggio Emilia: "Ho inviato una ulteriore mail all’inizio dell’anno per avere una qualche risposta alle mie proposte e cioè quella di avere l’area termale come affitto di ramo d’azienda. Ci saremmo poi accordati con il liquidatore sulla cifra, che sarebbe comunque stata un’entrata per i creditori. Non ho avuto risposte. Ho cercato in tutti i modi di contattare anche il geometra Pierini di Fano senza mai ottenere risposta. Ho chiamato lui perché è quello che fece i progetti ed è anche quello che deve avere i soldi. Mi dispiace, perché sta andando tutto in malora ed è un peccato perché il posto è molto bello, a cavallo tra Pesaro e Fano, con grandi potenzialità, a 15 minuti dal mare. Così va tutto a morire ed è un peccato, passi per questa stagione perché sarebbe stata durissima, ma dalla prossima si potevano rimettere in piedi gli impianti e iniziare a dare operatività allo stabilimento. Un’opportunità anche per Carignano perché quando sono venuto a vedere le Terme ho parlato con gli abitanti".
E che il sito stia andando sempre più in degrado, è certificato dagli interventi che si è visto costretto a fare il liquidatore della società Terme di Carignano: "Ci sono alberi pericolanti e lo stabile sta andando sempre più in rovina". Comunque alla prossima asta con l’offerta minima del 25% il tutto si porta via con 255mila euro. In totale sono 22.984 metri quadri che comprendono, oltre la palazzina per le cure inalatorie, l’area coperta della fonte delle acque minerali Orianna e tutto il parco verde.
Collegata, ma separata, una seconda asta per i terreni edificabili per 26mila metri quadrati dove sono previste strutture ricettive legate alle terme: questo lotto, sempre con il ribasso del 25% si porta via a 397mila euro. Se quello che ipotizza il liquidatore si verifica, e cioè la sesta asta deserta, significa che palazzina, terreni, fonte compresa, si porteranno via a 175mila euro con il ribasso del 25%. "Se uno chiede il cambio di destinazione d’uso, da socio sanitario ad abitazione civile, ci fa una bella residenza di campagna". Sarà questo il finale delle Terme di Carignano? Da lustrini e cotillon a residenza privata? Vedremo.
m.g.