ANDREA ANGELINI
Cronaca

Le precipitazioni ’benedette’. Costa ed entroterra respirano:. Burano e S. Anna, chiudono i pozzi

Prelievi azzerati grazie alle piogge cadute nell’entroterra, per una media di circa 20 millimetri . Lunedì intanto si svolgerà un nuovo monitoraggio della Protezione civile per decidere il da farsi.

Prelievi azzerati grazie alle piogge cadute nell’entroterra, per una media di circa 20 millimetri . Lunedì intanto si svolgerà un nuovo monitoraggio della Protezione civile per decidere il da farsi.

Prelievi azzerati grazie alle piogge cadute nell’entroterra, per una media di circa 20 millimetri . Lunedì intanto si svolgerà un nuovo monitoraggio della Protezione civile per decidere il da farsi.

Finalmente, dopo un’estate in cui in tanti l’hanno invocata, è tornata la pioggia a portare sollievo alla situazione idrica della provincia. Dal pomeriggio di giovedì e per tutta la giornata di ieri le precipitazioni hanno colpito quasi tutto il territorio, con lo scettro per la città con più pioggia caduta che va a Pesaro con 53,5 millimetri in 24 ore, superando Fano che si ferma a 52. La perturbazione proveniva dal mare e la costa è stata la più battuta ma la pioggia salvifica è quella caduta in entroterra che ha finito per rimpinguare fiumi e torrenti facendo alzare i livelli dei bacini degli invasi utili all’accumulo di acqua che poi uscirà dai rubinetti. E in tempo di autobotti e cisterne non è affatto poco. La conseguenza diretta delle piogge cadute è stata la chiusura dei pozzi profondi del Burano e di Sant’Anna che nelle ultime settimane hanno letteralmente dissetato la provincia, mettendola al riparo dai razionamenti, seppur al netto di qualche situazione problematica a causa di alcuni depositi svuotati per via del calo di portata delle fonti, soprattutto quelle legate all’acquedotto del Nerone. Anche a fronte della pioggia caduta sull’interno – 23 millimetri a Piobbico, 20 a Cantiano, 18 a Pianello di Cagli e 16 a Fossombrone- ,il Comitato provinciale di Protezione civile di Pesaro e Urbino, in forma ristretta, composto da Enel, ATO1 e Direzione provinciale della Protezione Civile, ha dato il via libera alla chiusura delle saracinesce.

L’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi anche nei momenti più acuti dell’emergenza aveva scelto di monitorare continuamente la situazione con l’obiettivo di non pesare troppo sulle strategiche risorse idriche di profondità: "La pioggia di ieri – ha detto – continuata anche durante la notte ha portato a un significativo miglioramento dei livelli idrici negli invasi, pertanto, a seguito di un confronto con l’Ato stessa, si è valutato di procedere nei tempi tecnici strettamente necessari al ripristino del Deflusso Minimo Vitale ordinario degli invasi, per i quali era stata autorizzata una deroga, ed al contemporaneo all’azzeramento dei prelievi dei pozzi emergenziali Sant’Anna e Burano, sino a lunedì mattina, ripristinando le condizioni ordinarie". La situazione resterà comunque sotto controllo e un aggiornamento decisivo del Comitato ci sarà già lunedì per valutare, nel caso di un eccessivo abbassamento dei livelli invasati, la riapertura dei pozzi. Una boccata d’aria, anzi di pioggia, importante questa, anche alla luce delle previsioni meteo che danno instabilità e precipitazioni anche nel corso della prossima settimana, facendo stare amministratori, gestori e cittadini con le dita incrociate sperando che le cisterne sotto i torricini di Palazzo Ducale ad Urbino ed altre scene simili siano solo un ricordo estivo ormai da archiviare.