FRANCESCA PEDINI
Cronaca

Le mucillagini che vanno e vengono: "Ora sono diradate, ma non sparite. Mai a questo livello dal 1989 a oggi"

La professoressa Antonella Penna dell’Università di Urbino: "Sono un ‘regalo’ dei grandi fiumi all’Adriatico"

Le mucillagini che vanno e vengono: "Ora sono diradate, ma non sparite. Mai a questo livello dal 1989 a oggi"

Pesaro, 11 luglio 2024 – Le mucillagini sono probabilmente un "regalo" che il Po e gli altri grandi fiumi stanno facendo all’Adriatico. Anche se le cause di questa "esplosione di muco" sono ancora tutte da accertare, la scienza ha già qualche piccola certezza. Per questo abbiamo chiesto lumi alla professoressa Antonella Penna, del dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino, che ha diretto per anni il Laboratorio di biologia marina di viale Trieste.

La professoressa Antonella Penna durante un campionamento
La professoressa Antonella Penna durante un campionamento

Dottoressa Penna a cosa dobbiamo questo sgradito ritorno?

"E’ probabilmente causato dalle alte temperature dell’acqua del mare, dalla stabilità della colonna d’acqua e dagli apporti fluviali, ovvero la grande quantità di scarichi di fiumi, soprattutto dal Po, dovuti alle forti piogge di questo periodo in Nord d’Italia. Fiumi che hanno trasportato in mare tanti nutrienti, soprattutto fosforo".

Dunque i nutrienti hanno fatto scatenare le microalghe...

"Innanzitutto occorre precisare che la mucillaggine è un fenomeno naturale, non tossico, dovuto, è vero alla eccessiva proliferazione di microalghe, le quali producono quel muco gelatinoso che abbiamo visto tutti. Il problema è che questo si aggrega formando ammassi che poi imbrigliano la sporcizia del mare, sporcizia che si degrada lungo le nostre spiagge e i porti".

Come è la situazione dopo l’ultima mareggiata?

"I venti di Maestrale e il conseguente movimento del mare hanno favorito la disgregazione dei grandi banchi, ma purtroppo sono ancora presenti in larga parte dell’Adriatico centro settentrionale. Per esempio a Trieste la situazione è ripeggiorata dopo la bora".

È vero che è presente anche lungo tutta la colonna d’acqua e nei fondali?

"Purtroppo sì e, se si concentra in quantità massicce, può soffocare gli animali che vivono sul fondo. E’ un grosso problema se dura nel tempo".

Rispetto al terribile evento del 1989, come è il fenomeno?

"Non è così drammatico al momento, però è abbastanza importante, forse è il peggiore da quegli anni a questa parte".

Dove sono state avvistate in Adriatico?

"Da Trieste fino all’Abruzzo, ma sono stati segnalati casi anche in Slovenia e persino in Turchia".

L’uomo ha comunque una responsabilità?

"Vere e proprie cause dirette da parte dell’uomo non sono così evidenti. E’ certo che l’apporto fluviale in seguito alle forti piogge dei giorni scorsi è una delle cause scatenanti. Ma il fenomeno è in parte da studiare nella sua complessità".

Ci sono testimonianze storiche della loro presenza in epoca preindustriale?

"La mucillaggine è un fenomeno conosciuto già dal Settecento e descritto dalle cronache in mare Adriatico, soprattutto nella parte nord-occidentale".

Possiamo sperare che finisca e ci lasci vivere l’estate?

"Dobbiamo sperare che si verifichino condizioni di forte bora e imponenti mareggiate, che sono in grado di rimescolare la colonna d’acqua e rompere questi filamenti di gelatina. Allora la mucillagine potrà sfaldarsi e degradarsi". Il problema però, è che al momento l’alta pressione non sembra favorire queste condizioni.