"Le mie figlie lasciate a piedi dal bus alla fermata di Gimarra, la mattina del primo e del secondo giorno di scuola". Lo denuncia un fanese di 55 anni, per due volte costretto a partire da Fano e raggiungere Pesaro, per accompagnare in auto le ragazzine, di 12 e 13 anni, che frequentano una scuola media. "Tra le 7,15 e le 8 ci sono ben 10 corse, che collegano Fano a Pesaro – risponde Massimo Benedetti, direttore di Adriabus -, quindi sarebbe stato sufficiente attendere al massimo una decina di minuti". La risposta non convince però il papà, il quale sostiene che "un pullman libero sarebbe arrivato di sicuro troppo tardi, come già accaduto in passato".
Questi i fatti: "L’autista del pullman della linea 99A, che ferma a Gimarra alle 7,26 – racconta il genitore –, in prossimità della fermata ha solo rallentato il mezzo, gesticolando per comunicare che il bus aveva raggiunto la massima capienza, proseguendo la corsa senza dare altre spiegazioni". Il papà ha quindi deciso di non aspettare altri mezzi pubblici, temendo possibili ritardi: "Desideravo che il primo giorno le mie figlie arrivassero puntuali a scuola. Così, pur essendo consapevole di arrivare in ritardo al lavoro, ho deciso che le bimbe sarebbero invece giunte puntualmente in aula. Ho preso l’auto e le ho accompagnate".
Ma il giorno successivo, alla stessa fermata, il copione si ripete: "Non sono serviti i reclami fatti via telefono ad Adriabus – aggiunge il papà -, ai quali mi è stato risposto dopo un’ora di attesa, con un generico ‘abbiamo provveduto’, perché per la seconda volta il bus ha rallentato ma non si è fermato. Dietro il parabrezza, i gesti dell’autista ancora una volta indicavano che i posti erano esauriti". Ma il papà non si rassegna e contatta l’azienda di trasporti via Facebook: "Mi hanno detto che avrebbero unito i due reclami, cercando di dare una risposta. Intanto però le mie bambine ci sono rimaste molto male…".
"Ogni nostro autobus – precisa il direttore di Adriabus – non può superare la copertura dell’80 per cento dei posti disponibili, secondo le normative anti contagio. Dunque può capitare che, dopo alcune fermate, il mezzo raggiunge la capienza prevista e non può accettare a bordo altri passeggeri. Nel caso in questione, l’autista avrebbe potuto avvisare gli utenti in attesa alla fermata di prendere il mezzo successivo. Ma evidentemente, a causa dell’intenso traffico, ha preferito non arrestare la corsa, limitandosi a segnalare a gesti la mancata fermata. Tuttavia, le corse tra le due città sono numerose, proprio perché dedicate agli studenti pendolari". "Capisco le regole imposte per evitare i contagi – conclude il papà - ma non si devono creare disagi, per evitare che i ragazzini vivano in modo traumatico i primi giorni di scuola". In serata, comunque, l’azienda di trasporti ha contattato il papà informandolo che l’indomani era stata prevista una corsa in più.
Marco D’Errico