REDAZIONE PESARO

"Le infrastrutture crescono: l’Apecchiese è un esempio"

Il passaggio all’Anas della 257 è un esempio particolarmente significativo. L’assessore Baldelli: "Uniremo Urbino ad Ascoli Piceno con la Pedemontana".

Il passaggio all’Anas della 257 è un esempio particolarmente significativo. L’assessore Baldelli: "Uniremo Urbino ad Ascoli Piceno con la Pedemontana".

Il passaggio all’Anas della 257 è un esempio particolarmente significativo. L’assessore Baldelli: "Uniremo Urbino ad Ascoli Piceno con la Pedemontana".

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, massimo organo nazionale che si occupa di grandi opere infrastrutturali, ha espresso all’unanimità parere favorevole per il passaggio definitivo all’Anas dell’Apecchiese e dell’Arceviese, sancendo il loro diritto di far parte dell’Olimpo delle strade italiane. La strada 257 Apecchiese di cui per vent’anni si sono succeduti convegni e richieste (anche ai fini della sicurezza) è l’itinerario di collegamento interregionale umbro-marchigiano che, con 53 chilometri di lunghezza, si estende da Città di Castello ad Acqualagna, passando per Apecchio e Piobbico, in Provincia di Pesaro-Urbino.

La strada è tradizionalmente molto transitata, soprattutto dai motociclisti, perché è caratterizzata da una gran quantità di curve, quasi da record in rapporto ai chilometri totali. Sono infatti 141 le curve rilevate e rese note dai tecnici della Provincia di Perugia, alle quali si aggiungono 12 rettifili, alcuni dei quali in semicurva. Lungo il percorso vengono abitualmente condotti controlli stradali in coordinamento tra i prefetti e i questori di Perugia e Pesaro, con appositi servizi effettuati da pattuglie delle forze dell’ordine e delle polizie locali di Città di Castello, Apecchio, Piobbico e Acqualagna. Soddisfazione per il passaggio all’Anas da diverse componenti politiche ad incominciare dall’assessore regionale Francesco Baldelli.

Assessore Baldelli, un bel regalo di Natale per le province di Pesaro Urbino e Ancona... "Un evento atteso da anni, per il quale abbiamo lavorato con determinazione fin dall’inizio del nostro insediamento. Nelle Marche dei mille cantieri, non ci sono solo i rumori di ruspe e tecnici al lavoro a fare notizia, ma c’è anche una intensa attività dietro le quinte, fatta di progetti, relazioni e soprattutto di “buona“ burocrazia. È un lavoro lungo e silenzioso, coerente allo stile della Giunta Acquaroli, che preferisce i fatti agli annunci a vuoto. Ma alla fine è un lavoro che è ripagato ampiamente con queste soddisfazioni. Era una promessa fatta con i territori, e le promesse più belle, si sa, sono quelle che poi si mantengono".

Cosa dobbiamo attenderci da questa “promozione“? "Essere nella Serie A delle strade italiane, essere considerati alla stregua degli altri territori. Significa avere la garanzia di programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nel medio-lungo periodo. Penso, ad esempio, l’Apecchiese che collega centri importantissimi della nostra Regione come Acqualagna, Cagli, Piobbico e, appunto, Apecchio fino ad arrivare a Città di Castello di Umbria".

Sulle due strade c’è stata sempre una forte attenzione da parte della Regione. "Da quattro anni la Regione Marche si prende cura di queste due strade, sempre attraverso un accordo in service con l’Anas. Lo abbiamo fatto seguendo il principio di sussidiarietà, che è anche uno degli assi portanti della Dottrina Sociale della Chiesa. Laddove è possibile la Regione può e deve intervenire, anche se si tratta di infrastrutture non di sua diretta competenza. Questo per la Giunta Acquaroli è il vero significato di filiera istituzionale. Prima di chiederci cosa gli altri devono fare per noi, andrebbe sempre chiesto cosa possiamo fare noi con le nostre risorse. Nelle prossime settimane le consegneremo ufficialmente allo Stato, ponendo fine al valzer dei passaggi tra i vari Enti che, nel tempo, ha penalizzato due arterie fondamentali per i collegamenti con il Centro Italia, restituendo anche dignità ai territori interessati da queste infrastrutture".

In vista altre novità? "Stiamo facendo un grande salto di qualità nel sistema delle infrastrutture regionali, passando sempre di più da un sistema “a pettine“ ad uno “a maglia“. Dallo sblocco della Galleria della Guinza sulla Fano-Grosseto a nord della regione, ai lavori sulla Salaria a sud, passando per la Quadrilatero tra le province di Ancona e Macerata. Poi la Pedemontana che dovrà unire Urbino ad Ascoli Piceno. Un disegno del Piano Infrastrutture Marche 2032 che prende sempre più forma e ci porterà a riagganciare la nostra regione ai territori più sviluppati d’Europa".

Amedeo Pisciolini