REDAZIONE PESARO

Le belle vedute dei Liverani per riscoprire l’Urbino dell’800

Il tradizionale calendario fatto da Accademia Raffaello,. Galleria Nazionale delle Marche. e Comune è ricco di spunti.

Da sinistra, Luigi Gallo, Lara Ottaviani e Luigi Bravi con il calendario 2025

Da sinistra, Luigi Gallo, Lara Ottaviani e Luigi Bravi con il calendario 2025

Sarà la Urbino che non c’è più il tema del calendario da tavolo 2025 frutto della collaborazione tra Accademia Raffaello, Comune di Urbino e Galleria nazionale delle Marche, che la riscoprirà attraverso i disegni ottocenteschi di Romolo e Tancredi Liverani.

"Da tempo, ogni anno, l’Accademia produceva questo calendario e nel 2020 ci è parso doveroso condividerlo con la città, avviando la collaborazione con il Comune e la Galleria – spiega il presidente Luigi Bravi –. Ogni volta si è tentato di trovare un soggetto diverso, ultimamente andando anche su temi non raffaelleschi. Quest’anno, approfittando della messa a disposizione online di opere di Romolo e Tancredi Liverani da parte della Biblioteca Nazionale di Roma, abbiamo selezionato delle immagini della Urbino in cui vivevano i nostri concittadini 170 anni fa: un Mercatale da cui si vedeva Palazzo ducale senza l’ingombro del teatro, una piazza della Repubblica con una colonna in luogo della fontana, un Pian del Monte con ancora il torrione, prima che fosse abbattuto a inizio ‘900".

Secondo Luigi Gallo, direttore della Galleria, i disegni dei Liverani sono il modo migliore per parlare di Urbino, "sfiziosi, interessanti e forse tra i pochi ereditati dal XIX Secolo", inoltre stanno aiutando a ricostruire come fosse Palazzo ducale nel periodo precedente all’Unità d’Italia, "quando ancora era una dimora. I disegni, insieme ad altri ritrovamenti degli archivi, ci stanno dando una grande mano nei lavori Pnrr in corso, per restituire nella corretta disposizione alcuni elementi decorativi erratici che conoscete ma non sono dov’erano. Quest’iniziativa sembra poco, ma non lo è".

L’assessore alla Cultura, Lara Ottaviani, spiega che la convinzione dell’amministrazione nel partecipare alla sua produzione non riguarda solo l’oggetto "ma pure la collaborazione che coinvolge queste istituzioni, che fa il bene della città. Ci siamo anche resi conto di quanto siano amati i calendari cittadini, forse per il nostro attaccamento a storia e tradizioni. Queste vedute ci fanno sembrare di essere in una città diversa: sono sicura che agli urbinati stimoleranno la curiosità, per guardare con attenzione al patrimonio che abbiamo, quello reale e quello storico".

n. p.