L’avventura chiamata tele Fano, cinquant’anni dopo il debutto

"Avevamo allacciato i cavi ai bar sfruttando i pali della Sip. Abbiamo avuto anche denunce".

L’avventura chiamata tele Fano, cinquant’anni dopo il debutto

Mario Farneti e Mario Mariani tra i protagonisti di Tele Fano

Oggi sarebbe una start up, allora era una primissima tv locale via cavo e poi via etere. Nasce così nel 1974 Tele Fano, una esperienza imprenditoriale e giornalistica durata pochi anni, ma che è rimasta nella storia della città, frutto dello spirito di iniziativa di tre giovani, allora poco più che ventenni, Maurizio Tomassini, Oddo Canestrari e Mario Farneti ma che poi coinvolse imprenditori, professionisti e commercianti tra i più importanti della città (Clini, Ciancamerla, Tallevi, De Martino, Cantelmo, Da Ros, Pierini). Sarà proprio Tomassini a ricordare quegli anni pionieristici al consueto appuntamento de I Giovedì della Confraternita, questa sera alle 21, alla chiesa del Suffragio. "Partimmo con l’acquisto a Milano – rammenta Tomassini – di un video tape e poi, prima di avviare le trasmissioni, creammo un evento promozionale alla sala Morganti: una video inchiesta realizzata tra gli studenti del liceo Nolfi e con la collaborazione del professor Paolo Bonetti, allora docente in quel liceo e poi anche lui tra i protagonisti di Tele Fano". E ancora: "Abbiamo iniziato trasmettendo, ogni lunedì, nei bar del centro storico le partite del Fano calcio che giocava in trasferta. Bar che abbiamo collegato via cavo, sfruttando i pali della Sip e dell’Enel, senza alcuna autorizzazione". E ancora Tomassini: "La televisione ci procurò anche una brutta disavventura. Mario Mariani, radioamatore, era la persona che si occupava della parte tecnologia. A lui venne l’idea di sfruttare il ripetitore di Monte Giove su cui mandava il proprio segnale Tele Capodistria (televisione dell’ex Jugoslavia). Facemmo delle prove con un monoscopio, ma attraverso un articolo di stampa (Il Resto del Carlino) nacque l’equivoco che il monoscopio avesse una stella a 6 punte simile a quella delle Brigate Rosse. Fummo convocati nella caserma dei carabinieri e interrogati per ore, per fortuna riuscimmo a convincere l’allora comandante che noi trasmettevamo solo a circuito chiuso. Abbiamo avuto una paura terribile e alla fine il trasmettitore è stato gettato nel Canale Albani". Tele Fano è poi passata dal cavo all’etere quando le tv non erano ancora autorizzate a farlo. "E infatti – rammenta Tomassini – Escopost ci denunciò: allora era amministratore unico Giuseppe Ruggeri, il padre della consigliera regionale Marta. Per fortuna il pretore Giampaolo Balsomini ci assolse rinviando tutto alla Corte costituzionale". Da lì è partito il palinsesto con i tg e i giornalisti Carlo Moscelli, Paolo Mei e Silvano Clappis, le trasmissioni come Fano quiz condotta da Paolo Bonetti e il programma d’inchiesta "Caro Giuseppe vorrei" con Ruggeri.

Anna Marchetti