REDAZIONE PESARO

Lavoratori dei Collegi universitari di Urbino chiedono migliori condizioni e compensi

I lavoratori dei Collegi di Urbino, gestiti da cooperative, chiedono compensi migliori e diritti garantiti.

Una veduta dei Collegi: circa 30 i lavoratori che vi prestano servizio

Una veduta dei Collegi: circa 30 i lavoratori che vi prestano servizio

Sono una trentina i lavoratori dei Collegi universitari di Urbino che chiedono migliori condizioni di lavoro. Lavoratori (prevalentemente impiegati nei servizi di pulizia) che sono gestiti da cooperative e per i quali Sinistra per Urbino aveva chiesto, e chiede, garanzie. Come compensi orari superiori a quelli base di circa 4 euro. Intanto, ieri, un incontro tra le sigle sindacali e tutta l’Erdis si è svolto. E potrebbero esserci possibili e positivi sviluppi. Riavvolgiamo il nastro di questa vicenda. "È trascorso un anno – dicono da Sinistra per Urbino – da quando i lavoratori dei Collegi hanno gridato la loro condizione ma, a parte noi, nessuno, né le autorità competenti, né gli assessori, né i partiti presenti in Consiglio comunale, hanno fatto proprie queste istanze per migliorare le condizioni di lavoro. La situazione dei lavoratori stride con quello che governo nazionale e locale vogliono rappresentare. Ci dicono ogni giorno che siamo un paese civile dove i diritti del lavoro e i diritti umani sono sacrosanti e garantiti ma ad Urbino tutto ciò non appare. Questi lavoratori hanno diritto ai permessi per motivi familiari o per visite mediche, garantiti dalla normativa senza che appaiano come gentile concessione del datore di lavoro? Hanno diritto alle ferie nelle modalità di tutti i lavoratori? Hanno diritto a godersi la festività domenicale senza ricevere ordini di servizio per il giorno successivo? Sono in possesso di un contratto di lavoro e di un mansionario che vincoli lavoratore e datore di lavoro?". Sono domande, queste, che da Sinistra per Urbino si pongono, proponendo nuovi metodi come "farla finita con gli appalti e subappalti di imprese, spesso inadeguate per dimensione, che approfittano dell‘atavica carenza di lavoro delle nostre zone per imporre condizioni di lavoro che somigliano a condizioni servili. I lavoratori che da circa 15 anni prestano servizio in ditte appaltatrici per conto dell’Erdis, per servizi di lavoro che non sono temporanei, ma che sono permanenti e a cui l’Erdis non può rinunciare, avranno o no il diritto di essere assunti in pianta stabile? Basta con i salari da fame, con il lavoro sfruttato pagato una miseria. Infatti, lo stipendio base dei lavoratori dei Collegi, è di poco più di 4 euro all’ora (arrivando in certi casi a 7 euro lordi, ndr). Il loro salario, poco decoroso, viene inoltre decurtato dalla cassa integrazione in cui la ditta li ha collocati per 5 ore riducendo l’orario lavorativo a 25 ore settimanali. Chiediamo che gli enti che sono costretti ad affidare lavori pro tempore a ditte esterne, pretendano che nel bando la paga oraria non sia inferiore a 10 euro".

Francesco Pierucci