GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Lauree a Urbino, nuovo cerimoniale: in forma collettiva

Cambia la dinamica per la consegna dei diplomi per la triennale, dove non è prevista la discussione della tesi

Lauree, nuovo cerimoniale: in forma collettiva

Il prof Giovanni Boccia Artieri alla consegna di una laurea

Dal mese di luglio i diplomi di laurea triennale dell’università di Urbino si consegnano in forma collettiva. Un’innovazione annunciata già un anno fa, che in quasi tutti gli atenei è realtà da tempo. Un cambiamento che a Urbino non aveva trovato tutti entusiasti, specie tra gli esercenti, ma che già dai prossimi mesi potrebbe portare anche a inattesi risvolti positivi. Il prorettore alla didattica Giovanni Boccia Artieri ci spiega nel dettaglio le novità.

Professore, cosa è cambiato dallo scorso mese?

"Dopo una sperimentazione iniziata l’anno scorso, da luglio la nuova formula è attiva per tutte le triennali del nostro ateneo, in sostanza, abbiamo stabilito che la proclamazione, perché alle triennali c’è solo quella senza la discussione, venga fatta collettivamente anziché studente per studente".

Quindi non si parla di tutte le lauree della Carlo Bo.

"No: solo delle triennali, che per legge non hanno una discussione di una tesi, ma una prova finale, diversa per ogni corso: alcuni hanno una sorta di discussione, ma altri non prevedono neppure che lo studente debba venire in facoltà. Le lauree magistrali mantengono la classica cerimonia che tutti conosciamo".

Dunque per le triennali ora qual è la prassi?

"I ragazzi sono convocati per classi, dando anche un’occasione ad un gruppo di studenti che ha studiato assieme di ritrovarsi e festeggiare insieme. Entrano gli studenti, poi le famiglie, c’è un discorso di benvenuto del presidente di commissione, la consegna dei diplomi, un discorso breve di chiusura e quindi si esce e ognuno festeggia in maniera privata nei bar o ristoranti di Urbino".

Ma allora cosa cambia rispetto a prima?

"I giorni, che prima erano infrasettimanali ma concentrati in pochi periodi annuali, ed ora saranno prevalentemente il venerdì pomeriggio e il sabato mattina (per non occupare le aule che servono per le lezioni) ma spalmati più omogeneamente durante tutto l’anno. E poi, prima ne usciva uno ogni mezz’ora, adesso escono tutti insieme".

Qual è il numero massimo?

"Quindici laureandi circa. Se i corsi sono più numerosi, si dividono in più giornate. Quindi stessi numeri di sempre, ma più distribuiti nell’anno".

Quali sono le aule deputate?

"L’aula magna del polo Volponi, quella di Economia e le aule del Petriccio: solo queste hanno la giusta capienza".

A livello gestionale, ci sono benefici per tutti i soggetti coinvolti?

"Per le famiglie, è tutto più organizzato e rodato e procede senza imprevisti. Per chi coordina, c’è un ufficio che gestisce la prenotazione delle aule e abbiamo un calendario condiviso tra tutte le scuole che ci agevola".

Questa modalità aiuterà a controllare meglio che i festeggiamenti siano rispettosi del decoro e della pulizia, con riferimento al getto di coriandoli e stelle filanti?

"I regolamenti comunali già ci sono; dall’autunno sensibilizzeremo ancora di più a festeggiare in maniera responsabile. Credo che i ragazzi siano sensibili alla sostenibilità ambientale, e questa modalità lascia meno autonomia alle singole famiglie per cui spero si trovi meglio un equilibrio tra diritto a festeggiare e mantenimento di decoro e pulizia".