REDAZIONE PESARO

Latte adulterato Tre Valli, le sorelle che hanno denunciato: "Fotografie e video, ecco le prove"

Parlano e Sonia e Francesca Gori che hanno dato avvio all’inchiesta ’Fattorie Marchigiane-Tre Valli’: "Siamo rimaste scosse dalle dichiarazioni di Aguzzi che, invece di difenderci, ci accusava di malafede"

Le sorelle Sonia e Francesca Gori di Colli al Metauro. Hanno perso il lavoro dopo aver protestato. Nel riquadro materia prima gettata in un secchio e malconservata

Le sorelle Sonia e Francesca Gori di Colli al Metauro. Hanno perso il lavoro dopo aver protestato. Nel riquadro materia prima gettata in un secchio e malconservata

Pesaro, 10 maggio 2024 – “Siamo solo due operaie con un mutuo da pagare: però ci siamo messe lo stesso contro il gigante che sembrava intoccabile". Sonia e Francesca Gori, 46 e 49 anni, le due sorelle di Colli al Metauro ed ex dipendenti di Fattorie Marchigiane, hanno deciso di uscire dalla penombra. La prima volta che le avevamo incontrate e che ci avevano raccontato il contenuto dell’esposto presentato lo scorso giugno per stalking sul posto di lavoro ci avevano chiesto di non comparire: "Mettete solo le nostre iniziali, ci fa meno brutto".

Ieri invece, con la sicurezza di chi ha la convinzione delle proprie ragioni, al racconto hanno aggiunto anche le immagini che hanno raccolto durante gli anni di lavoro al caseificio. Hanno presentato, per il tramite dell’avvocato Michele Accardi, un esposto: le indagini si sono concluse recentemente e gli indagati di quel procedimento sono Bernardo Pittalis, direttore di produzione e Andrea Peroni, dipendente della stessa azienda. Da una costola di quel procedimento è scaturita la maxi-inchiesta per frode in commercio e adulterazione del prodotto nei confronti dell’azienda controllata del gruppo Tre Valli Cooperlat.

Le dichiarazioni delle due sorelle, il sequestro del Nas di Ancona e degli ispettori del ministero e i risultati delle analisi che hanno rivelato un’elevata carica microbica nei campioni, hanno provocato un vero terremoto. Ne è conseguito il richiamo di alcuni lotti di prodotto, le dimissioni del presidente Gianluigi Draghi e la decisione aziendale di sospendere la produzione nello stabilimento di via Cerbara. "Trappole per topi sopra le caciotte, resi di mozzarelle riutilizzati per il nuovo impasto, interi blocchi di cagliata mal conservati, aperti, che toccavano a terra. Formaggi raschiati per togliere la muffa, riconfezionati e messi di nuovo in commercio. Abbiamo più volte provato a contattare la sede principale di Jesi ma non ci hanno mai voluto ricevere".

"Ci è stata fatta terra bruciata intorno – dicono le sorelle – facendoci capire chiaramente che dovevamo smetterla: all’inizio del 2023 i nostri contratti stagionali non sono stati rinnovati. Ci siamo rivolte all’avvocato Michele D’Accardi che ha cercato, via pec (il 31 gennaio 2023 e il 14 febbraio 2023), di mettersi in contatto con l’azienda segnalando sia la condotta vessatoria sia le cattive condizioni igieniche. Neanche a lui hanno risposto e quindi a giugno scorso abbiamo presentato l’esposto. Abbiamo prove in abbondanza, foto e video fatti con i nostri cellulari e che abbiamo consegnato agli inquirenti. Eppure l’ex sindaco di Colli al Metauro Stefano Aguzzi, ora assessore regionale al lavoro, nell’intervista rilasciata al Carlino, ha detto che la nostra è una ripicca per il mancato rinnovo contrattuale ma se così fosse non avremmo anni di prove a sostegno di quello che diciamo. Non solo ci siamo sentite sole ma da un politico del suo ruolo ci aspettavamo solidarietà. Come fa a difendere la ditta senza avere prove, dopo i sequestri fatti? Ora siamo più serene perché ci sentiamo dalla parte giusta. Siamo pronte a essere giudicate e infatti ci siamo messe a disposizione dell’autorità. Sonia ha consegnato volontariamente il proprio cellulare al consulente tecnico della Procura (dott. Gianfranco del Prete incaricato ieri di effettuare la copia forense dei cellulari sequestrati a nove dei dieci indagati ndr). La gente ci contatta in privato per complimentarsi e questo ci dà la forza di continuare.