ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Latte adulterato, interdetti 5 dipendenti. Non potranno entrare in fabbrica per 6 mesi

La procura ha chiesto e ottenuto dal gip misure cautelari nei confronti di chi può aver avuto un ruolo nella contraffazione dei prodotti

Latte adulterato, interdetti 5 dipendenti. Non potranno entrare in fabbrica per 6 mesi

La procura ha chiesto e ottenuto dal gip misure cautelari nei confronti di chi può aver avuto un ruolo nella contraffazione dei prodotti

Non si potranno presentare al lavoro per i prossimi sei mesi. Sono interdetti alla professione. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pesaro nei confronti di cinque dipendenti di Fattorie Marchigiane di Colli al Metauro, azienda controllata da Trevalli Cooperlat al centro della vicenda giudiziaria per frode in commercio e adulterazione del prodotto. Risultano indagati a vario titolo oltre dieci persone. I destinatari delle misure cautelari notificate ieri sono 5 dipendenti che hanno rivestito un ruolo di responsabilità nello stabilimento di Colli al Metauro: Bernardo Pittalis, direttore di produzione, assistito dall’avvocato Filippo Ruggeri, Roberto Manna, responsabile di laboratorio, difeso dall’avvocato Cinzia Fenici, Diego Zanchetti, addetto all’inserimento nei sistemi gestionali, difeso dall’avvocato Paolo Filippo Biancofiore, Giuseppe Nucci, consulente aziendale esterno e Frediano Luconi, coordinatore dei siti di produzione entrambi assistiti dall’avvocato Francesco Squillace. Per sei mesi non potranno accedere agli stabilimenti né interessarsi del settore lattiero caseario. Subito dopo i sequestri e l’apertura dell’inchiesta, quasi tutti gli indagati, e in particolare i 5 destinatari delle misure cautelari, in base ad un accordo sindacale, hanno cambiato mansione passando da capireparto a operai semplici. I legali stanno preparando ricorso al tribunale del Riesame contro la misura dell’interdizione.

L’esecuzione delle misure è stata delegata dalla procura di Pesaro al comando Nas di Ancona guidati dal comandante Alfredo Russo e all’unità investigativa centrale dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Roma). Le indagini sono coordinate dalla dottoressa Silvia Cecchi, sostituto procuratore del tribunale di Pesaro, e hanno preso il via a seguito di un’ispezione igienico sanitaria risalente ad ottobre 2023. Nel corso delle indagini sono state effettuate numerose ispezioni e l’accusa è quella di aver adulterato latte e prodotti caseari dello stabilimento. Il 22 aprile scorso erano stati messi i sigilli a 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, insieme a circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti tra cui soda caustica e acqua ossigenata. Queste sono le sostanze che, secondo le ipotesi d’accusa, sarebbero state utilizzate per coprire il cattivo stato di conservazione della materia prima.

Le indagini in questi mesi sono proseguite con l’esecuzione di numerosi campionamenti e analisi microbiologiche da parte dell’istituto zooprofilattico di Perugia. Sono stati sequestrati telefonini e dispositivi informatici. Il 6 maggio si era dimesso il presidente del consiglio di amministrazione di Fattorie Marchigiane Gianluigi Draghi, anche lui indagato. Al suo posto era stato nominato Gianpaolo Lizzi.