Tre manifestazioni d’interesse per il comprensorio dell’ex carcere minorile di via Bertozzini. E non tutti sono imprenditori pesaresi. Poi, una volta aggiudicata l’asta, il sogno della rigenerazione urbana dell’immobile che dà su piazzale Primo Maggio potrà iniziare. Ma il circolo Mengaroni, in tutto ciò, non morirà. Parola dell’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi: "Il Menga è una delle più belle realtà della città. Sono ospiti della Provincia, ma noi come amministrazione ci stiamo già muovendo per trovare una seconda casa. Ci sono dei ragionamenti in atto, siamo a disposizione ad aiutare il circolo. Di sicuro non verrà lasciato a piedi".
Sembra che dei colloqui interni alla giunta di Andrea Biancani ci siano già stati per far sì che questo modello di cultura e vivacità notturna continui a esistere. Tanto che lo stesso Pozzi parla "di eventuali spazi maggiori e più grandi per far crescere ancora di più il Menga". Il Comune, in tutta la questione, è delegato dalla Provincia alla vendita, nonostante abbia una percentuale inferiore nella proprietà (60 contro 40). Segno di quanto i due enti vogliano cedere la struttura a privati, sia per far cassa che per rivitalizzare un’area che da troppo tempo è degradata.
Solo che all’interno dell’ex carcere minorile dal 2007 è nato il circolo Mengaroni, uno spazio frequentato da tutte le generazioni pesaresi ed extracittadine. Ancora prima che venisse rigenerata l’altra parte, quella di via Luca della Robbia. I gestori del Menga sanno bene cosa significa lottare: infatti, già nel gennaio di 18 anni fa, l’ex sede di via delle Vetrerie, anch’essa ai tempi della Provincia, venne chiusa per inagibilità. Dopo quasi un anno di battaglie e polemiche arrivò lo spostamento in via Bertozzini, con 165mila euro di lavori per i 200 metri quadrati dell’area interna e i 220 metri dell’area esterna. Ora un altro trasferimento alle porte, l’ennesimo. Con la speranza che il circolo rimanga ancora nel centro della città e della movida locale.
n. m.