Pesaro, 13 ottobre 2024 – Parola di camperisti: "Pesaro è stata una vera sorpresa: bella, pulita, accogliente. Voi fate le aree attrezzate e video sorvegliate per tenere lontani ladri e vandali e noi torneremo a trovarvi". Dopo le prime dodici ore di soggiorno a Pesaro, 150 famiglie di camperisti provenienti da tutta Italia, per uno dei raduni nazionali di “Io viaggio in camper“, promuovono la città natale di Gioachino Rossini. Da venerdì i camperisti impegnano in modo esclusivo buona metà del Parcheggio di San Decenzio. Oggi sarà l’ultima giornata in città: oltre trecento persone si divideranno tra il centro storico e Villa Caprile per concludere un tour di tre giorni, alla scoperta della Capitale della cultura 2024.
Per molti, se non quasi tutti, Pesaro è diventata una destinazione da prendere in considerazione proprio grazie al titolo di Capitale. "Senza questo stimolo non mi sarebbe venuto in mente di visitare Pesaro – osserva Silvia –. Tante volte, passando in autostrada abbiamo visto il cartello, ma mai abbiamo pensato di fermarci. Il raduno è stato galeotto: a mio marito ho detto che abbiamo sbagliato a sottovalutarla". Roberta di Varese e Sandra di Mantova ammettono che Pesaro non è mai stata una loro meta: "Ma quando c’è la città della cultura aprono sempre tutto, anche i monumenti che raramente restano aperti. E’ un’occasione per scoprire quelle cose che non si vedrebbero in altri momenti – dice Sandra –. Ecco perché ho aderito: le Capitali della cultura difficilmente deludono".
Parlano di “piacevole sorpresa“ anche Gino Gremoli di San Sepolcro e una camperista arrivata dalla Svizzera, Sabrina. Il primo è un vero globe trotter: con il camper è stato ovunque compreso Cina e Stati Uniti. Gremoli conosceva Urbino, dai tempi dell’università, ma non era mai stato a Pesaro. Idem Sabrina di Lugano che pur avendo fatto centinaia di vacanze a Cattolica, mai s’è spinta a Pesaro. "Mi è piaciuta la piazza, con quella palla stranissima (la Biosfera, ndr) – dice –. Magnifica la Sfera di Pomodoro". Come la signora svizzera, così anche Gremoli e tanti altri camperisti, venerdì a cena e sabato a pranzo, sono stati in uno dei ristoranti cittadini. "E’ ridicolo pensare che noi camperisti – osserva un veterano della vita in camper –, quando visitiamo una città, non spendiamo nulla. Vada a parlare con quelle signore laggiù, quello che le diranno sarà musica per le orecchie dei commercianti".
Avviciniamo un capannello al femminile: due sono di Pistoia, due di Novara e una di Bologna, tutte “amiche di viaggio“. "Oggetti curiosi ed enogastronomia sono un classico dello shopping, ma anche abbigliamento, a patto che sia particolare" osserva Silvia Pochetti.
Angy Muratore, lo dice in dialetto: "per i souvenirs meglio un barattolino di tipicità gastronomiche che un “ciappapurra“ (soprammobile acchiappapolvere)". Molti hanno apprezzato la dimensione di Pesaro: "Si gira bene – dice Muratore –. Questo parcheggio (San Decenzio, ndr) ha il vantaggio di essere vicinissimo a tutto: quando andiamo nelle grandi città i parcheggi scambiatori sono in periferia. Per raggiungere il centro si prendono i tram e si è legati agli orari di servizio. Il bello di Pesaro, invece è che, quasi tutto, è raggiungibile a piedi". Dante Roscini, tra gli organizzatori del raduno di Io viaggio in camper, con la collaborazione del Camper club italiano e Vitrifrigo come sponsor, è soddisfatto.