"Denunciate le violenze subite – è l’appello per uscire dal silenzio lanciato dalla procuratrice di Pesaro, Maria Letizia Fucci -. Da parte nostra, della giustizia, ci impegniamo al massimo per osservare e mettere in pratica tutte le disposizioni previste dalla legge, in particolare dalla normativa ’Codice rosso’ che disciplina le violenze di genere, ma questo non sempre è sufficiente purtroppo. E’ un problema di drammatica attualità. Solo oggi (ieri ndr.), ad esempio, in procura ci sono arrivate quattro notizie di reato con oggetto reati di codice rosso di cui 3 assolutamente urgenti e ci siamo immediatamente attivati".
Purtroppo la vita di Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, la giovane mamma brasiliana trucidata dal marito di fronte agli occhi dei propri figli, è stata spezzata la notte tra venerdì e sabato. "Non sempre riusciamo a contrastare l’imponderabile – commenta la procuratrice -. E’ per questo che occorre un passo in avanti di tipo culturale, occorre una presa di coscienza forte da parte di chi si trova a vivere queste drammatiche situazioni. Denunciare le violenze è fondamentale come lo è avere fiducia nella macchina della giustizia e nei passaggi previsti dalla normativa in queste situazioni. I carabinieri hanno ricevuto la segnalazione da parte del coniuge della vittima il 2 settembre. Aveva riferito ai militari che la moglie si era allontanata da casa. Il giorno seguente, il 3 settembre, carabinieri hanno ascoltato Ana Cristina che ha raccontato loro le violenze subite, dicendo che era quello il motivo del proprio allontanamento. Aveva raccontato di volersi separare manifestando tuttavia al contempo la volontà di non sporgere querela nei confronti del coniuge. I militari si sono subito attivati per ricostruire i fatti avvisandola di rimanere lontano da quella casa e dicendole di segnalare qualsiasi eventuale avvicinamento. In procura abbiamo ricevuto la notizia di reato il 4 nel tardo pomeriggio e la mattina del giorno seguente il fascicolo è stato subito iscritto e neanche un’ora dopo era già stata assegnata la delega al pm competente. I militari, come prevede la normativa, l’avrebbero ascoltata nuovamente il 7 ma purtroppo non è stato possibile. La notte tra il 6 e il 7, forse per vedere i figli, Ana Cristina è entrata nuovamente in quella casa senza avvisare i militari".
La procuratrice segnala anche l’efficacia dell’intervento dei carabinieri che, allertati dai vicini per le grida d’aiuto che provenivano dall’abitazione in cui si è consumata la violenza, hanno impedito la fuga dell’omicida. "I carabinieri hanno agito in maniera professionale con un grande impiego di forze – commenta la dottoressa Fucci -. L’uomo, dopo aver commesso l’omicidio si è nascosto nella vegetazione e la sua fuga è stata impedita proprio dai militari che sono tempestivamente arrivati sul posto e hanno bloccato ogni via d’uscita. Il comandante dei carabinieri di Fano ha coordinato le operazioni con grande fermezza e professionalità".
Antonella Marchionni