ALICE MURI
Cronaca

Landini sempre all’attacco: "Il precariato dilaga, giovani senza più tutele"

Il leader della Cgil alla festa Dem: "Nel 1990 part time a un milione di persone, ora sono 4 milioni". "E chi è sfruttato o disoccupato non va più a votare".

Il leader della Cgil alla festa Dem: "Nel 1990 part time a un milione di persone, ora sono 4 milioni". "E chi è sfruttato o disoccupato non va più a votare".

Il leader della Cgil alla festa Dem: "Nel 1990 part time a un milione di persone, ora sono 4 milioni". "E chi è sfruttato o disoccupato non va più a votare".

"Il lavoro deve essere rimesso al centro dell’ azione politica. Se ci sono sempre meno persone che vanno a votare, è necessario tornare ad ascoltare le persone, rimettendole al centro".

A dirlo è stato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ieri sera è stato ospite della Festa dell’Unità del Pd Marche, intervistato da Agnese Pini, direttrice del QN-La Nazione-Il Giorno-Il Resto del Carlino. Landini ha parlato del referendum sul lavoro proposto dalla Cgil, che tra l’altro vuole abrogare la disciplina sui licenziamenti del job act, per cui conta di portare al voto 25 milioni di persone, ma anche di crisi di rappresentanza e di autonomia differenziata "una legge che va abrogata perché non fa altro che aumentare le disuguaglianze".

"Bisogna rimettere al centro il lavoro - ha detto Landini -. C’è un rapporto tra il deterioramento del lavoro e le persone che non vanno più a votare. Alle ultime elezioni Europee meno del 50% delle persone sono andate a votare - spiega - e chi non va, è chi sta peggio e non si sente rappresentato da nessuno".

Secondo Landini è "in atto una crisi democratica che deve essere affrontata rimettendo al centro il lavoro. Negli ultimi 20 anni, i vari governi che si sono succeduti in questo paese, di centrodestra o centrosinistra, hanno progressivamente aumentato la precarietà attraverso leggi balorde che hanno solo aumentato l’impoverimento del lavoro. È ora di dire basta".

E sul referendum: "Lo abbiamo presentato per contrastare la liberalizzazione e la precarietà del lavoro ma anche per tutelare salute e sicurezza - dice -. Nei quesiti vengono affrontati anche il tema degli appalti, così come quello delle morti sul lavoro, tematica che grida vendetta. Bisogna cambiare il modo di fare impresa, questo è un modo che uccide e sfrutta le persone. Tutte le generazioni che sono entrate nel mondo del lavoro dopo il 2014 non hanno più tutele - aggiunge -. Le politiche sul lavoro negli ultimi 25 anni hanno prodotto una precarietà del lavoro senza precedenti. Solo un esempio - prosegue Landini -. Alla fine del 1990 avevano un contratto part-time 1 milione di persone. Oggi ce ne sono oltre 4 milioni e molti sono involontari e lavorano guadagnando solo 11mila euro lordi l’anno. Sono poveri che lavorano".

Con il referendum "non chiediamo un ritorno al passato, perché tutti devono avere gli stessi diritti. È una questione politica,sindacale ed economica. Mi rivolgo anche alle imprese che devono battersi contro la logica dell’appalto e del lavoro nero". Landini si rivolge alle forze politiche: "Se vuoi recuperare la rappresentanza, devi tornare ad ascoltare le persone e i loro bisogni, ammettere gli errori con umiltà", dice il segretario della Cgil.

C’è maggiore fiducia con Elly Schlein alla guida del Partito Democratico?", chiede Pini. "Chi ha scelto lei come segretaria, che aveva l’abolizione del job act nel suo programma - dice Landini - ha già detto che è necessario rimettere al centro il lavoro".