di Giorgio Guidelli
Un pugno allo stomaco. Per tutti. Arrivano ancora a fiumi le reazioni dopo la chiusura del circolo ’Amici del pugilato’, in via Cecchi. Dai pesaresi doc. Ma anche da chi dello sport tra San Bartolo e Ardizio mastica parecchio. Una delle uscite più autorevoli arriva dal ’guerriero del ring’, Luigi Minchillo, che ha scritto la storia dei guantoni. L’ex campione di San Paolo Civitate non nasconde l’amarezza: "Un dispiacere che abbia chiuso il circolo. Questo, vuoi o non vuoi, era il pugilato a Pesaro. Andava salvato. Sono cinquant’anni che sono qui. Sono arrivato nel ’73 e già quel posto c’era". Minchillo ripensa a quei tempi: "Io andavo lì poche volte. Allora si fumava e io non volevo fumare. Sul ring io volevo vincere. E allora io andavo a salutare e poi toglievo subito il disturbo perchè là dentro c’era la nebbia. Io non ero un tipo che andava nei bar. Ci entravo e scappavo via. Mi bevevo il caffè e ciao". In via Cecchi "sono andato anche dopo. Non doveva chiudere. Doveva rimanere la storia. Se tu lo chiudi, finisce. Io non posso dimenticare".
"Boh, mi fa un non so che passare lì. Come avesse chiuso una parte di porto". In Calata Caio Duilio, è un ritornello. Tra le bitte del molo, lo ripetono quelli che vanno con la sportina a pigliare il pesce ai banchi del mattino. Parlano del Circolo del Pugilato. Chiuso. Chiuso con il capitolo del pugilato doc pesarese, di cui quel posto aveva conservato i trofei, ora sistemati con cura e recuperati da Mattia Tarini. La notizia è stata accolta con interesse anche dall’amministrazione comunale. L’assessore allo Sport, Mila Della Dora, si è fatta sentire con un intervento in cui spiega che "con sguardo lungimirante, l’Amministrazione aveva già pensato alla riqualificazione di uno spazio che potesse ospitare il pugilato e altre realtà della città. Si tratta del Padiglione F, che andrà a completare un polo sportivo importante, che insieme al Padiglione D già ospita diverse discipline e squadre". Dunque una parte di cuore della città dello sport sarà dedicata ai guantoni che, mai dimenticarlo, sono tra gli allori più grandi per Pesaro, anche più della pallacanestro. "Uno spazio funzionale – continua Mila Della Dora – che dovrà essere completato, e che potrebbe diventare non solo la sede di allenamenti, ma anche un prezioso luogo di esposizione dei trofei che raccontano la storia di questo nobile sport". Breve lampo di ricordo: in piazza del Popolo, attaccata al palazzo Ducale, campeggiava la scritta ’Barbiere’, quella dei Vitarelli. Sul cavalluccio dove i bambini anni Ottanta salivano aspettando nonni e babbi, se ne sentivano di ogni sul pugilato nostrano. Che era il cuore d’una città. Quella chiusura è un pugno allo stomaco.