A Pesaro più dei fuochi d’artificio, a segnare il trapasso del vecchio anno – tempestato di conflittualità sociale e teatri di guerra – sarà il calpestio di duemila pellegrini che il 31 dicembre arriveranno in città per animare la Marcia nazionale della Pace. Si tratta di un evento promosso ogni anno in un posto diverso, dalla Conferenza Episcopale Italiana e istituita per la prima volta da Paolo VI nel 1968. Dopo Gorizia la Marcia arriverà a Pesaro grazie alla determinazione di monsignor Sandro Salvucci, il quale ha voluto chiudere l’anno da Capitale della cultura con un messaggio di responsabilità civica, piuttosto che con una dissonante evasione nell’effimero. Anche perché i tempi sono quelli che sono e prenderne coscienza non vuol dire spingere moti depressivi, ma prendersi cura del prossimo, ogni volta che è possibile come Pesaro dimostra di aver fatto, di recente, aiutando un giovane palestinese di Rafah a fuggire dalle bombe, riprendere le redini della propria vita, animata dal sogno di diventare musicista. E’ una storia molto bella che raccontiamo nell’articolo sotto.
Per organizzare il percorso di sette chilometri dei duemila in marcia per la città, l’arcidiocesi ha costituito un Comitato locale che farà da regia per un evento, già complesso solo se si pensa alla fase dell’arrivo di pullman e altri mezzi da ogni parte del Paese. Partner ufficiali della manifestazione sono da sempre Pax Christi, il Movimento del Focolare, gli Scout Agesci; l’Azione Cattolica: per questo sono attesi anche molti giovani. Ma l’invito ormai è aperto a tutte le realtà sensibili al valore della Pace tanto che il Comitato è stato contattato anche dall’Arci e da movimenti laici. E’ chiaro che l’impostazione della 57ª edizione prevede da parte dei pellegrini l’arrivo e la ripartenza in giornata. La macchina è già in movimento: il Comitato ha indetto una riunione per oggi, allargata anche al mondo dell’associazionismo laico, al Comune e a quanti vogliano rimboccarsi le maniche e dare una mano. Il filo conduttore delle riflessioni che saranno fatte durante la Marcia sarà “il perdono“. Le tappe per ora stabilite vedranno l’inizio del corteo al Parco Miralfiore alle 15,30. Poi Monumento alla Resistenza in Piazzale Falcone e Borsellino; Chiesa del Porto e arrivo a piazzale della Libertà da via Gorizia. L’approdo in Cattedrale è indicativamente dato per le ore 20. All’interno del percorso ci saranno delle testimonianze: sia di un paio di economisti che proveranno ad affrescare modelli economici alternativi a quelli che dimostrano di alimentare i conflitti e anche di persone pronte ad un percorso di rieducazione civica, come i carcerati oppure di profughi, in cerca prima di tutto, di serenità.