Oggi la Vuelle riprende possesso della sua arena con il primo allenamento alla palestra nord della Vitrifrigo: "Un bel momento - sottolinea Luca Pentucci, assistente di Sacripanti - perché è importante che i giocatori, specialmente gli americani che non ci erano ancora entrati, siano consapevoli dello spazio che li vedrà protagonisti e anche dello spogliatoio, luogo cruciale".
Comincia la terza settimana di lavoro, secondo alcuni addetti la più importante nella preparazione estiva di una squadra: concorda? "Premesso che ogni giorno di lavoro è importante in una stagione, forse perché i carichi di lavoro ora si fanno sentire e quest’energia va trasformata in pallacanestro, quindi il capo-allenatore chiede molto sotto il profilo della corsa e dell’intensità". Dopo due scrimmage che onestamente fanno poco testo, si va verso una fase in cui si cercherà di capire quanto vale il roster costruito in relazione alle avversarie: "Le due amichevoli contro Fidenza, che fa la B, e Virtus, squadra da Eurolega, ci sono servite sotto il profilo fisico per mettere fiato, ma tecnicamente non erano probanti per noi - ammette Pentucci -. Ora i tornei devono darci la misura tecnica di chi siamo. Andiamo verso dei test che ci faranno capire molte cose e sono curioso di verificare il livello della serie A2. Da qui al 29 settembre c’è ancora tempo per aggiustare le cose, se servirà". Non è stato un po’ pericoloso affrontare la Segafredo col rischio di deprimersi? "No, perché? A parte l’impatto un po’ teso, poi abbiamo giocato due quarti di buona fattura; chiaro che avendo noi 10 giocatori da ruotare e loro 14 alla fine eravamo stanchi. Ma i giocatori sono competitivi, a loro piace guardare qual è il livello delle big e cercare di rubare qualcosa. Infatti Pino in spogliatoio ha battuto sul fatto che dovremmo copiare la loro intensità per trasferirla nel nostro campionato".
I due americani stanno rispettando le attese? "Direi di sì, sia umanamente che tecnicamente. Abbiamo speso molto tempo per cercare referenze su di loro, non volevamo personaggi troppo estrosi per cui sono come ci aspettavamo: molto disponibili, si impegnano moltissimo. Ahmad poi, che ha giocato in Canada fino a ridosso della preparazione, abbiamo dovuto farlo riposare in ritiro perché si era subito calato nella parte: ha molto talento, cerca l’uno contro uno per creare vantaggi. King assomiglia di più a un giocatore europeo, ordinato sia nel modo di giocare che nel comportamento". Venerdì troverete Forlì, una delle poche che ha scelto due esterni stranieri come voi... "Ognuno ha messo in atto le proprie strategie: con Forlì giocheremo probabilmente a specchio: come noi hanno scelto play e pacchetto lunghi italiano. Con una differenza, però: i nostri cinque sono molto più dinamici dei loro. Coach Martino punta su Magro e Del Chiaro che sono più grossi ma anche più statici, mentre Zanotti e De Laurentiis hanno più agilità e tiro da fuori".
Elisabetta Ferri