Carpegna Prosciutto
82
Avellino Basket
77
CARPEGNA PROSCIUTTO : Reginato ne, Maretto 2, Parrillo, Imbrò 6, De Laurentiis 8, King 4, Bucarelli 6, Lombardi 28, Zanotti 12, Ahmad 16. All. Sacripanti.
AVELLINO BASKET: Lewis 12, Jurkatamm 6, Sabatino ne, Mussini 22, Earlington 20, Maglietti 2, Verazzo 3, Nikolic 6, Perfigli ne, Chinellato 6. All. Crotti.
Arbitri: Radaelli, Cappello, Picchi.
Parziali: 21-22, 38-34, 60-56. Tiri liberi: Pesaro 8/11, Avellino 17/23. Tiri da 3 punti: Pesaro 8/21, Avellino 8/26. Rimbalzi: Pesaro 37, Avellino 33. Spettatori: 4.128.
Il riscatto è scritto nei numeri (28p+8r.) ma soprattuto in faccia a Lombardi: l’energia che ci mette trascina tutta la squadra e libera chi è ancora prigioniero dell’angoscia dopo il drammatico esordio con Vigevano. Avellino va al tappeto dopo una battaglia durissima durata quasi 37’. L’ultimo sorpasso è firmato da un tap-in di Chinellato (69-70 al 36’), poi la Vuelle decide che ne ha abbastanza di far stare in ansia i 4.000 che sono tornati sugli spalti: Ahmad guadagna due liberi, quindi serve un assist a Zanotti per il 2+1 che scioglie i nervi alla squadra (74-70), infine arriva la tripla ignorante di Imbrò e Pesaro sale a +7 quando il cronometro imbocca la via degli ultimi 2’. Bucarelli fallisce però l’entrata della staffa e quando Mussini ricuce a -4, Ahmad decide finalmente di far vedere chi è: punta l’avversario, terzo tempo concluso in schiacciata a tutti a casa. L’urlo di esultanza dell’americano dopo l’azione decisiva spazza via i dubbi che non ci tenga e può aver sbloccato il feeling con la tifoseria.
Si parte con Imbrò in panchina (il coach spiegherà poi il motivo) e Maretto in quintetto al fianco di Ahmad: la mossa funziona perché l’americano, palla in mano, ne mette subito 7. Di là però anche Avellino ha il suo furetto: Mussini (ex dell’anno disgraziato del Covid) gioca a velocità supersonica e diventa un fattore. Pesaro soffre e deve rincorrere. Ma nel 2° quarto, inizia la show di Lombardi: battezzato dalla difesa irpina, Eric infila la prima delle sue quattro triple senza macchia (e senza paura) e sorpassa. L’alley-hoop di Imbrò per Zanotti al 15’ sembra lanciare la volata (32-27’) ma Avellino non molla l’osso, quindi nella mischia a fil di sirena Bucarelli infila il +4. Dopo l’intervallo Pesaro cerca più volte il break risolutivo ma non riesce mai a valicare il +7 (60-53 al 29’). Il fallo di Parrillo sul tiro da tre di Mussini allo scadere costa caro prima dell’ultimo riposo. Il pubblico spinge e la squadra riesce a guadagnare per la prima volta un vantaggio in doppia cifra (68-58 firmato Rino) ma alcuni passaggi rischiosi si tramutano in palle perse e consentono ad Avellino di rientrare ancora una volta. Il finale l’abbiamo già raccontato e stavolta la gente va via contenta. Non è poco, se si pensa all’atmosfera che si respirava cinque giorni fa.
Elisabetta Ferri