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La vita bucolica è davvero esistita:. Marchetti la traduce in un bel libro

"Pietre vive e... nel silenzio" propone itinerari sui resti di un mondo che si è estinto da una settantina di anni.

La vita bucolica è davvero esistita:. Marchetti la traduce in un bel libro

Sopra, una casa di campagna a Mercatello, a lato Alfiero Marchetti

Alfiero Marchetti non è solo il primo cittadino di Mercatello sul Metauro ma è anche uno dei custodi della memoria del bel borgo che tanti riconoscimenti di qualità turistica può vantare. Per proporsi con successo all’esterno però serve prima costruire un ricordo collettivo della comunità e in questo Marchetti è maestro. Negli anni passati tra fascia da sindaco o tra i banchi della minoranza, Marchetti ha più volte preso la penna in mano fermando su carta tanti aspetti della vita bucolica del suo paese, consentendo di tramandare i ricordi di una Mercatello di inizio 900 con una importante attività di ricerca. La sua ultima fatica si chiama “Pietre vive e… nel silenzio - itinerari rurali nel comune di Mercatello sul Metauro“ e sarà presentato oggi nella chiesa di san Francesco alle 21, arricchito dalla proiezioni dei filmati dell’associazione Cine Foto Amatori Icoflash.

"Sono andato alla ricerca puntuale di testimonianze storiche – scrive Marchetti – su un territorio quasi completamente de-antropizzato, e ne ho trovate dappertutto! Non di rado nel mio continuo peregrinare non ho incontrato nessuno e avvolto nel silenzio ho con piacere avuto modo di riflettere sul mondo che era e che non sarà mai più, sulle trasformazioni economiche e sociali, su quella società rurale che non esiste più da almeno settant’anni, da quando lo sviluppo industriale e l’abbandono delle campagne hanno di fatto e per tanti aspetti in positivo messo la parola fine a condizioni di indigenza o di povertà assoluta".

L’analisi parte dai numeri: "Vivevano nelle nostre compagne negli anni ’50 del secolo scorso circa 2.100 persone e in paese meno di 700. C’erano circa 180 case coloniche abitate su un territorio di circa 68 chilometri quadrati in tanti luoghi completamente isolati. Questi numeri descrivono da soli un territorio un tempo straordinariamente antropizzato, abitato da famiglie numerose composte da persone di ogni età, dove la prospettiva migliore per i giovani era considerata quella di sposarsi e di continuare a vivere nello stesso luogo o in poderi vicini". Botina, Valpetrosa, Scalocchio sono oggi nomi di località isolate e deserte ma che un tempo brulicavano di vita: "C’erano abati, mulini, sacrestani, maestre di campagna che insegnavano in pluriclasse in aule di fortuna dove oggi resistono soltanto le case di campagna, ancora di straordinaria bellezza, ma invase dai rovi".

Andrea Angelini