ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

La truffa macabra del loculo: "La concessione dei suoi è scaduta: faccia un bonifico da 5mila euro"

Questo si è sentita dire una donna da un operatore che si spacciava per dipendente Aspes. L’allerta dell’azienda

Una veduta di alcuni loculi del cimitero di Pesaro: i truffatori percorrono sempre più spesso strade macabre per portare a termine i loro raggiri

Una veduta di alcuni loculi del cimitero di Pesaro: i truffatori percorrono sempre più spesso strade macabre per portare a termine i loro raggiri

La truffa del finto operatore Aspes che chiede soldi per rinnovare la concessione del loculo al cimitero. E’ l’ultima trovata di abili malviventi che però non è servita a mettere nel sacco una donna residente a Vallefoglia. "La concessione per il loculo in cui sono tumulati i suoi genitori, è scaduta. Ci deve effettuare un bonifico di 5mila euro". È il tranello in cui ha rischiato di cadere la signora ricevendo una telefonata da un finto operatore Aspes. All’altro capo del filo c’era invece un truffatore che, con modi gentili e sicuro di sé, ha detto di essere un dipendente dei Servizi Cimiteriali di Aspes spa. Il falso impiegato l’ha invitata a effettuare quanto prima il pagamento per la sua concessione nel Cimitero di Montecchio. Ma quella richiesta, che proveniva da un numero di cellulare non ricontattabile, altro non era che un tentativo di truffa perché "il personale di Aspes spa non richiede telefonicamente il versamento di somme di denaro – fa sapere l’Aspes in una nota - e le pratiche di rinnovo per le concessioni cimiteriali avvengono solo negli uffici della società". "Bisogna diffidare da qualunque richiesta di denaro che provenga da presunti operatori di Aspes spa – dichiara Luca Pieri, presidente della multiservizi pesarese – perché i pagamenti per i rinnovi delle concessioni cimiteriali vengono effettuati solo ed esclusivamente nelle nostre sedi predisposte. Si consiglia, quindi, ai cittadini di diffidare sempre da sconosciuti che chiedono denaro telefonicamente o in qualunque altra forma e di segnalare la cosa sia ai nostri uffici, come ha fatto la signora di Vallefoglia subito dopo il tentativo di truffa dell’altro giorno, sia alle forze dell’ordine locali".