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La Tm va a tutto gas. Kart: i suoi motori vincono i tre mondiali: "Impossibile copiarci"

L’azienda dei fratelli Flenghi ha trionfato in tutte le categorie con i suoi propulsori: "Hanno un’accelerazione unica".

Filippo e Thomas Flenghi portano avanti. l’azienda creata dal padre Claudio

Filippo e Thomas Flenghi portano avanti. l’azienda creata dal padre Claudio

"Il nostro è un motore molto democratico. E’ uguale per tutti i piloti. Quindi alla fine vince chi è il più bravo, quello che ha più manico", dice Thomas Flenghi che assieme al fratello Filippo porta avanti l’azienda fondata dal padre Claudio, ex dipendente della Benelli. Cosa vuol dire che si è davanti ad un motore molto democratico? Che nei tre campionati mondiali di kart, nelle tre categorie si sono imposti tutti corridori che montavano un motore sfornato dalle officine Tm Kart di Pesaro. Dire officine è un azzardo per la Tm Kart, perché la nuova fabbrica inaugurata lo scorso anno, in un silenzio classico di questa famiglia, alla periferia della città, sembra più una clinica: tutte vetrate, tantissimi giovani, ed anche reparti dove sembra di entrare dal dentista perché usano mini spazzole rotanti, per pulire i cilindri: "Perché lavoriamo sull’ordine dei micron". Che quelli della Tm siano motori democratici non ci sono dubbi perché hanno montato propulsori uscite da Pesaro anche i secondi ed i terzi classificati.

"Nel corso degli anni hanno tentato in molti di copiare e replicare i nostri motori – continua Thomas Flenghi – ma nessuno ci è mai riuscito anche perché ogni anno apportiamo delle modifiche e quindi facciamo un ulteriore salto in avanti rispetto ai nostri concorrenti. Una sola cosa non possiamo fare".

E sarebbe?

"Sbagliare, perché perderemmo una leadership che è a livello mondiale, fatta eccezione per gli Stati Uniti".

E perché?

"Perché lì c’è un’altra federazione altre regole ed a noi non ci fanno entrare", continuano e fratelli Filippo e Thomas Flenghi.

"Sicuramente al primo posto c’è quello Europeo, ma adesso sta crescendo anche quello del Sudamerica perché si stanno aprendo il Brasile, l’Argentina ed anche il Messico".

Cosa hanno di straordinario questi motori a due tempi?

"Che hanno una accelerazione, nel rapporto peso-potenza superiore, in un tratto di 50-100 metri, superiore ad una Formula 1 perché in meno di tre secondi si raggiungono i cento orari. E per questa ragione, oltre al fatto che i kart non sono pericolosi, molti piloti del mondiale si allenano con i nostri motori, da Leclerc a Russell, fino ad arrivare a Verstappen. Ma non solo loro perché ci sono anche i piloti del moto Gp, perché tutto il team VR46, ad iniziare da Valentino Rossi fino ad arrivare a Pecco Bagnaia si allenano usando i nostri propulsori", continua Filippo Flenghi che ha vinto con i kart anche un campionato europeo.

Una fabbrica particolare, una produzione di nicchia unica al mondo, "tanto che ci arrivano richieste di lavoro da persone non solo italiane ma anche europee. Persone appassionate di motori. Con il personale è comunque un problema perché abbiamo tantissimi giovani, ma nella stragrande maggioranza dei casi li dobbiamo formare noi in fabbrica, anche se escono da scuole professionali e sono appassionati di motori".

Uno sport, il kart, comunque di nicchia...

"E’ uno sport per gente benestante – continua Thomas Flenghi – ma non è pericoloso come gli altri sport motoristici ed è anche molto spettacolare. Per aumentare il bacino (circa 4mila motori l’anno si producono, ndr) le gare dovrebbero essere trasmesse per televisione". Ed un operaio commenta: "Sicuramente molto più spettacolari di una gara di Formula 1".

m.g.