REDAZIONE PESARO

La sfida di "Ascoltiamo Pesaro": "L’alternativa siamo noi: gli altri i quartieri li snobbavano"

Presentata ieri in Comune la lista di Centrodestra che si prepara alle elezioni del 1 dicembre. Gambini: "Gli unici a presentarsi ovunque: 118 candidati. Il centrosinistra ha ignorato le proteste".

La sfida di "Ascoltiamo Pesaro": "L’alternativa siamo noi: gli altri i quartieri li snobbavano"

Presentata ieri in Comune la lista di Centrodestra che si prepara alle elezioni del 1 dicembre. Gambini: "Gli unici a presentarsi ovunque: 118 candidati. Il centrosinistra ha ignorato le proteste".

La presentazione della lista "Ascoltiamo Pesaro" è partita tra una pioggia di applausi energizzanti, mentre la mattina di tutti è iniziata con il messaggino del consigliere comunale Michele Redaelli (Fd’I). Sono 118 i candidati dell’unica lista presente con lo stesso simbolo in tutti i 12 quartieri in vista delle elezioni del primo dicembre con cui verranno rinnovati i Consigli (144 componenti) e i 12 presidenti di Quartiere. Ieri “Ascoltiamo Pesaro“, riunita nella sala del Consiglio comunale, ha presentato slogan, simbolo e carattere invitando sette dei 118 candidati ad dare spunti sulla road map da seguire per migliorare la vivibilità della città.

Se nobiltà comporta obblighi, ad aprire la conferenza stampa è toccato a Emanuele Gambini, cià consigliere comunale di opposizione, e ora candidato a Villa San Martino. "Chi sarà eletto – ha detto Gambini – sarà il primo volto a cui il cittadino si rivolgerà per un problema nel quartiere. E proprio perché ognuno di noi “ci mette la faccia“ non solo dovremo far emergere le critiche, ma dovremo essere propositivi, pronti a discutere e collaborare. Questa iniziativa vuole mettere insieme una pluralità di sensibilità, politiche e civiche, e far sì che la partecipazione diventi un mezzo autentico per migliorare la città. Ascoltiamo Pesaro – ha continuato Gambini – nasce come risposta critica all’attuale amministrazione comunale, la quale, negli ultimi dieci anni, ha progressivamente svuotato i quartieri del loro ruolo effettivo, privandoli di ascolto e condivisione. Noi crediamo che i quartieri possano diventare strumenti preziosi per un dialogo costante tra cittadini e amministrazione. Finora i quartieri e le loro priorità sono stati ignorati, le proteste inascoltate e le scelte strategiche decise altrove, senza coinvolgimento. Con Ascoltiamo Pesaro, vogliamo cambiare questo approccio". Spiegato lo spirito di un gruppo animato più dal perorare il “cambiamento“ o la “svolta“ che l’orientamento politico che guarda al centro destra, Gambini ha spiegato il simbolo, due tessere complementari di puzzle, una bianca e una nera: "Tutti abbiamo giocato con i puzzle – ha detto Gambini –: è un gioco di pazienza. Non si può tirare tutto all’aria come ha fatto il Comune in questi anni animati dal “va bene così“ si va avanti. Il puzzle è un gioco di incastri che consiste nel rimettere ogni tessera al proprio posto. Ognuno di noi può contribuire facendosi tessera di un puzzle comune".

Melissa Scoccimarro, candidata a Pantano, ha indicato proprio nell’ascolto il collante dell’incastro: "Un punto da cui partireper formare il pensiero e per unire sensibilità che sono diverse". Le due tessere sono anche la metafora dell’unione delle due anime di Ascoltiamo Pesaro: "la parte civica e la parte politica (rappresentata ieri dai consiglieri comunali di centrodestra, oggi all’opposizione, ndr).

Presenti Serena Boresta, Giovanni Corsini, Mauro Marinucci, Dario Andreolli, Marco Lanzi e Giulia Marchionni che ha presentato i sette candidati al tavolo che oltre a Gambini e Scoccimarro sono stati Marcello Valdinocci (Pantano); Silvia Rupoli (Colline e castelli); Luca Pandolfi (Villa Fastiggi); Mauro Ruggieri (Villa san Martino); Ivan Laccetti (Soria Tombaccia); Francesco Ferri (Montegranaro Muraglia). Molti i temi toccati, mentre ricorrente è stato quello attinente alla necessità di aumentare in città la sicurezza attraverso "l’azione di supporto del vigile di quartiere" come ha detto Valdinocci. "Villa Fastiggi – ha detto Pandolfi – si presta ai furti perché ha vie d’uscita veloci. Chi viene a saccheggiare le case, tra cui c’è stata anche la mia, è potuto fuggire quasi indisturbato". Immancabile l’esigenza di ottenere manutenzioni e decoro (Ruppoli e Ruggeri), mentre Laccetti ha ricordato la necessità di una "città a misura di giovani, studenti anche universitari".

Solidea Vitali Rosati