SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

La scuola che cambia. Bocciati col 5 in condotta: "Serve agli insegnanti ma anche ai ragazzi"

Pesaro: le reazioni dei nostri istituti alla luce del disegno di legge Valditara che entrerà in vigore il prossimo anno. Rossini, preside del Cecchi: "Però dobbiamo anche capire da dove nascono certi atteggiamenti".

La scuola che cambia. Bocciati col 5 in condotta: "Serve agli insegnanti ma  anche ai ragazzi"

Le reazioni dei nostri istituti alla luce del disegno di legge Valditara che entrerà in vigore il prossimo anno. Rossini, preside del Cecchi: "Però dobbiamo anche capire da dove nascono certi atteggiamenti".

Pesaro, 6 ottobre 2024 – Dall’anno prossimo, mancare di rispetto a scuola, costerà caro a chi sbaglia: sia in termini di multa che in termini di voto in condotta. A stabilirlo è il disegno di legge del ministro Valditara che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico. Nel testo c’è scritto che la pena per chi commetterà reati contro il personale scolastico prevede un risarcimento tra i 500 e 10mila euro: saranno soldi che saranno versati a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica a cui appartiene la persona offesa. "La novità vera è rappresentata dalla maggior importanza del voto di condotta: il provvedimento spinge lo studente ad avere piena consapevolezza e responsabilità riguardo al proprio comportamento" spiega Riccardo Rossini, preside dell’Istituto agrario Cecchi e presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi. Vero. Se il voto in condotta sarà inferiore a sei decimi la bocciatura sarà automatica: non sarà possibile accedere all’anno successivo e tanto meno all’esame di Stato. Anche con solo il sei decimi in condotta, la promozione non è automatica, ma si verrà rimandati a settembre.

"Lo studente dovrà recuperare – spiega Rossini – a settembre, presentando un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Se non lo farà o non raggiungerà la sufficienza non verrà ammesso alla classe successiva". Anche il maturando con sei in condotta dovrà dimostrare con un elaborato, durante l’esame di Stato, di aver compreso il disvalore del proprio comportamento.

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Il primo provvedimento che le scuole dovranno fare per dare seguito al nuovo input sarà quello di stabilire un proprio regolamento, cioè stabilire i criteri per arrivare alla valutazione.

Oggi quanti sono i ragazzi che incorrono in sanzioni disciplinari?

"Per la bocciatura e la riparazione direi che i casi saranno veramente rari meno dell’ 1% – osserva Rossini – In linea di massima i comportamenti che generano note o sanzioni e quindi voto di comportamento basso sono quelli irrispettosi nei confronti dei docenti, quelli che disturbano le lezioni. Raramente si ha a che fare con comportamenti gravi, lesivi o di rilevanza penale. Ho avuto ragazzi che sono caduti in reati gravi (fuori dalla scuola) e che hanno dovuto scontare pene alternative al carcere in comunità e seguiti dalla scuola in didattica a distanza, ma siamo nell’ordine dello 0.5 per mille".

Certamente un atto di bullismo comporta un voto basso in condotta o una sanzione disciplinare. "Siamo sempre nell’ordine del 2%: a volte i ragazzi sono inconsapevoli, mossi da ingenuità adolescenziale – conclude Rossini –. Questa legge ha sicuramente il merito di elevare valori fondamentali come il rispetto per l’altro, per il bene comune, per l’ambiente scolastico. La sanzione, la nota, il voto basso, invece marcano un fenomeno sociale negativo, biasimabile sicuramente, ma che non esonera le scuole dal dedicare attenzione alle ragioni di questi comportamenti. Un atteggiamento eccessivamente esuberante, polemico, trasgressivo è quasi sempre l’espressione di un malessere, di un disagio che l’adulto educatore ha il dovere di intercettare per aiutare, supportare, sorreggere". Il voto in condotta è una sfida per tutti: educatori e studenti.