REDAZIONE PESARO

La scomparsa di Giorgio Campana. Dal team a due ruote a direttore di gara. Era un’autorità nelle competizioni

Aveva 88 anni, è stato uno dei più apprezzati in Europa nel settore. Per 30 anni a Misano, poi a Imola. Stimato e scrupoloso sulla sicurezza: i piloti lo applaudirono quando nel 1981 alzò bandiera bianca per pioggia.

Un’immagine di Giorgio Campana

Un’immagine di Giorgio Campana

"Fino a 4 anni fa prendeva ancora la macchina e andava a dirigere le gare all’ autodromo di Imola", raccontano i figli di Giorgio Campana, morto ieri a 88 anni. Se n’e’ andato un altro di quei personaggi monumento del mondo dei motori non solo cittadino perché è stato uno dei piu’ apprezzati direttori di gara d’Europa per quasi mezzo secolo. "Io ero uscito dalla Mobidelli perché’ ero stato chiamato dalla MotoB e con una 175 correvo nel suo team - ricorda Enzo Lazzarini -. Me lo ricordo come un uomo simpatico e con la battuta sempre pronta. Poi da quando divenne direttore di gara era diventato più serio, studiava ed andava spesso a Roma a sostenere gli esami. Era stimatissimo".

Un personaggio di rilevanza internazionale nel suo campo tanto che ieri i vertici del circuito di Imola gli hanno dedicato un lungo ricordo e fino al 2019 i dirigenti dell’ autodromo romagnolo venivano spesso a Pesaro per mangiare con lui da Bitti, in via Cavour poco distante da quella via Luca della Robbia dove la famiglia gestiva un’ autocarrozzeria.

Parte con le moto Giorgio Campana nei primi anni ’60 e con il suo team correvano sia Rino Pratelli che Lino Luccetti, per tutti "il postino volante". Con Cico Baronciani, Goffredo Tempesta e Luciano Battisti era uno dei cardini del moto club Benelli e fu tra gli organizzatori del gran premio Pesaro Mobili a Villa Fastiggi Giorgio Campana fu uno dei personaggi centrali e fu una delle prime sue uscite come direttore di gara. "Ha sempre avuto quella passione - continuano i figli - e per 30 anni è stato al circuito di Misano per poi passare all’autodromo di Imola. Ha diretto gare su tutti i circuiti d’ Europa sia nella moto Gp e sia nel campo delle corse automobilistiche Formula 1 compresa. Nostro padre era una autorità in questo ed era anche un uomo a cui tutti volevano bene". Personaggio scrupoloso, molto attento alla sicurezza nelle piste, Campana divenne celebre perché nel 1981 , proprio a Imola, sotto una pioggia battente, alzò la bandiera interrompendo la gara di moto Gp. Nessuno lo aveva mai fatto prima e ricevette anche il plauso dei piloti perché la pista stava diventando pericolosissima. Ieri il direttore dell’autodromo di Imola ha detto: "Il suo impegno instancabile ha contribuito a rendere l’autodromo una delle strutture piu’ rispettate nel panorama motoristico mondiale". Giorgio Campana lascia oltre alla moglie Rosanna i figli Roberto, Mauro e Livio e il fratello Francesco. I funerali oggi alle 15 alla chiesa del Porto.