
Rivedere oggi il cinquecentesco palazzo Baldassini (nella foto) chiaro ed elegante nella sua imponenza abituale, dopo la pulitura eseguita da artigiani bravi e sapienti, merita qualche cenno. Il palazzo prende il nome dagli ultimi proprietari, i marchesi Baldassini, da quando, per il matrimonio tra Francesco Maria Baldassini e Chiara Gozze nel 1712, ci fu il passaggio di proprietà dell’edificio, già Del Monte. L’enorme area che comprende anche i due giardini, era stata ceduta da Guidubaldo II Della Rovere al marchese Del Monte nel 1564, per la vendita di una casa in piazza Maggiore. La costruzione, voluta da Ranieri Del Monte, generale delle milizie di Guidubaldo II, fu affidata all’architetto ducale Filippo Terzi. Palazzo Baldassini non è mai stato completato: l’abbiamo sempre visto così, austero e dominante per altezza e volumi, con facciata di mattoni a vista e rivestimento di bugnato agli angoli a punta di diamante. Il portale, singolare per altezza e dinamismo, meriterebbe un discorso a parte. L’iniziativa del restauro è del proprietario, marchese Tomaso di Seyssel d’Aix che, adottato dall’ultimo marchese Alessandro Baldassini, celibe, nel 1987 ne ha assunto i cognomi. Notizie sintetiche dal volume "La raccolta di antichità Baldassini-Castelli", per la generosità del proprietario. Le antichità conservate sono documentate da tre studi archeologici, fra cui quello della compianta indimenticabile Valeria Purcaro, cui mi sono riferita. Grazia Calegari Franca