Calato il sipario sulla Mostra internazionale del Nuovo Cinema, si tirano le somme su questa 60esima edizione del festival che ha registrato un’ottima risposta di pubblico. Assegnato a Slow Shift, di Shambhavi Kaul il premio della giuria internazionale. Decretate anche due menzioni speciali: la prima a "La laguna del soldado" di Pablo Álvarez Mesa; la seconda a "Direct action" di Ben Russell e Guillaume Cailleau. Infine la giuria giovani, ha premiato Xexams Heads di Chloë Delanghe e Mattijs Driesen. Per il direttore artistico Pedro Armocida "si è chiuso un festival speciale" e per il presidente della Fondazione Nuovo cinema, Daniele Vimini "un’edizione che è andata ben oltre ogni aspettativa".
Pedro Armocida cosa commenta il giorno dopo?
"Sono rimasto sorpreso non solo per la risposta del pubblico ma per l’accoglienza della città ai nostri ospiti".
Si spieghi meglio
"Vede, il calore del pubblico non c’è stato solo in piazza ma anche negli altri momenti di approfondimento del festival. Se per Sergio Castellitto e per Ficarra e Picone - vista la loro popolarità – un po’ me lo aspettavo, per gli altri ospiti, sono sincero, meno. Invece Jasmine Trinca; Valentina Lodovini; Francesco Pannofino, Franco Maresco (quest’ultimo protagonista di un improbabile incontro virtuale col pubblico), hanno ricevuto un grande affetto dalla città. Non avrei potuto immaginare di meglio per questo anniversario".
Grande partecipazione del pubblico
"Sì, è stato un festival sentito da parte del pubblico, degli studenti, degli appassionati cinefili e dei numerosi ospiti che sono intervenuti a dimostrazione che la passione per il cinema del passato, del presente e del futuro è più viva che mai".
Anticipazioni per la prossima edizione?
"Intanto le date: dal 14 al 21 giugno. Poi credo che celebreremo una grande regista italiana ed anzi dedicheremo proprio uno spazio alle cineaste italiane. Inoltre calibreremo ancor di più il festival in base luoghi: lo Sperimentale per il cinema sperimentale, piazza del Popolo nella felice modalità di incontro del pubblico con gli autori e/o attori; la spiaggia per il cinema classico in pellicola. E vedremo in futuro anche il ruolo di Palazzo Gradari e del cinema Astra".
Qualche altra idea?
"Vorrei allargare il festival ancor più alla musica. Lo abbiamo fatto anche quest’anno (magnifica la serata dedicata ad Henry Mancini ndr), ma vorrei rendere strutturale questo rapporto musica-cinema, magari chiamando un cantautore importante che nel suo percorso ha incrociato il mondo del cinema".