
Chi sono i ragazzi che dal 25 aprile al 1° Maggio percorreranno il tratto Massa-Pesaro
Quattrocento chilometri in bici lungo la Linea Gotica, dal Tirreno all’Adriatico, sulle tracce della Resistenza. Dieci studenti delle scuole superiori della provincia – Aurora Ghinelli e Giulio Foglietta del liceo artistico Mengaroni, Francesca Balloch e Valentina Zandri del liceo scientifico, musicale e coreutico Marconi, Katherine Scala del liceo classico Mamiani, Andrea Semprini dell’istituto agrario Cecchi, Carlo Franca dell’istituto alberghiero Santa Marta, Elio Lupo dell’istituto per l’artigianato e l’industria Benelli, Giovanni Rombaldoni e Giulio Patisso del liceo artistico Scuola del libro di Urbino – si stanno preparando a percorrere i luoghi di una delle pagine decisive della storia italiana, in un’impresa che li porterà in sella dal 25 aprile al 1° maggio. Il progetto si chiama "Sulle ruote della Liberazione" ed è promosso da Arci Pesaro-Urbino e dall’Istituto Bramante-Genga, con il sostegno di partner pubblici e privati.
Il gruppo, guidato da membri dello staff e da alcuni docenti, partirà da Massa, in Toscana, per giungere a Pesaro in occasione della Festa del lavoro. La preparazione fisica è già iniziata sulle colline dell’entroterra.
"È tosta, ma i ragazzi stanno rispondendo più che bene", sottolinea Marco Cangiotti, uno degli organizzatori. I tratti scelti per gli allenamenti anticipano le difficoltà del viaggio: ogni tappa prevede infatti circa 60 chilometri di percorrenza e 1000 metri di dislivello. In programma anche incontri di approfondimento: il primo si svolgerà il 4 aprile al Teatro dei Bottoni con un laboratorio dedicato alla Resistenza, seguito il 10 aprile da un appuntamento alla Biblioteca Bobbato con la professoressa Paola Fraternale. L’obiettivo è preparare i ragazzi anche sul piano della conoscenza storica. Per Giulio Patisso (5ª Scuola del Libro) è la prima esperienza di questo tipo: "Non ero abituato alle salite in bici, ma l’energia che si è creata con il gruppo rende le pendenze più affrontabili. Anche la mountain bike offerta dall’organizzazione sta aiutando". Riflettendo sul senso del progetto, lo studente prosegue: "I miei nonni non ci sono più e nessuno può raccontarmi le storie di quegli anni in prima persona. Una cosa è studiarle, una cosa è viverle attraverso i luoghi". Valentina Zandri, studentessa del Marconi, ha deciso di partecipare perché "attività fisica e storia sono due cose che mi piacciono molto. Volevo mettermi alla prova". Rispetto all’esperienza partigiana, "in classe stiamo iniziando il programma sulla 2ª guerra mondiale e non ne conosco tutti i dettagli. È un argomento che vorrei conoscere meglio anche per poter apprezzare di più le libertà di cui, rispetto ad altri paesi, oggi godiamo". Leonardo Damen